Una bambina di 10 anni è stata uccisa da suo padre, strangolata con una cintura solo perché «aveva alzato la voce». È successo in Iran, ma la storia è rimbalzata presto su tutti i media internazionali. Hussein Alef - questo il nome dell'uomo - ha confessato di aver ucciso sua figlia Hadith Orujlu per futili motivi, servendosi di una cintura e di un manteau iraniano, un abito tradizionale del paese mediorientale.
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An evil father has admitted killing his 10-year-old daughter after she "raised her voice" at him in Iran. The killing reportedly came before the brutal beheading of 14-year-old Romina Ashrafi by her father in an honour killing in May. @AlinejadMasih https://t.co/lEs09Wptnr pic.twitter.com/9Yr1mzOAqB
— The Venus Magazine (@TheVenusMagz) July 9, 2020
I media locali raccontano che l'uomo, dopo aver chiesto a un vicino se fosse punibile dalla legge (ed aver ricevuto rassicurazioni in merito), ha confessato: «Mia figlia ha alzato molto la voce, mi sono arrabbiato per un momento e non riuscivo più a controllarmi». Per la Sharia l'omicidio è punibile con la morte - secondo l'interpretazione "occhio per occhio" - ma la legge offre sconti di pena per l'uccisione di un bambino da parte di un tutore legale. «Pagherò un riscatto e rimarrò in prigione per pochi anni», avrebbe detto Hussein Alef secondo alcuni testimoni.
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Raha Bahreini, ricercatore iraniano di Amnesty International, ha dichiarato a Fox News: «I padri o i nonni paterni che uccidono i loro figli o nipoti non sono soggetti alla proporzionalità, il che può esacerbare il rischio di "crimini d'onore" contro ragazze e donne».