Il magico mondo di Etro dallo scialle agli happening

Il magico mondo di Etro dallo scialle agli happening
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Venerdì 17 Ottobre 2014, 06:04
IL LIBRO
Con la stessa ricchezza di temi, fantasia visionaria e verve poetica. Con la medesima originalità e con i guizzi di ingegno con cui pensa la moda, una creativissima famiglia milanese ora concepisce il suo primo libro monografico. E' ricco di immagini favolose ma anche di interventi intelligenti, di dialoghi insoliti, di parole che spesso mancano al mondo dei vestiti. Si chiama “Etro” come i magnifici artefici di un grande successo, e come l'azienda fondata nel 1968 riconoscibile per quello stile che viaggia, raccoglie spunti e li trasforma in abiti, accessori, profumi, mai scontati e sempre con un'aura di mistero e sorpresa. Il volume uscirà la prossima settimana, è edito da Rizzoli, curato da Renata Molho, foto strepitose e un impianto insolito. Ogni componente della famiglia Etro colloquia con un amico illustre su un argomento che lo appassiona. Ultimo in ordine di apparizione è papà Gimmo, fondatore del marchio, che divide l'amore per il segno distintivo della griffe, il “Paisley”, con Monique Levi Strauss.
GLI AMICI ILLUSTRI
Gimmo ricorda i cassetti della nonna pieni di quegli scialli setosi decorati con la piuma del cashmere: il disegno del “simbolo della vita” lo ha colpito fin dall'infanzia da farne l'icona della griffe. La studiosa francese, moglie del noto antropologo, sottolinea con passione quanto l'arte dell'Oriente abbia influenzato quella Occidentale. Accompagnano i dialoghi riproduzioni di quadri antichi e flash di collezioni.
Il primo dei fratelli è Kean, vulcanico responsabile della linea uomo, ideatore di sfilate su carri di buoi per Milano, di passerelle-happening e installazione tra moda e arte. A lui, affrontare la "Natura", che adora e che tante volte ha coinvolto, inventando gli "aniuomini", e scegliendo come location il reparto bio dell'Esselunga. Si confronta con Carlo Petrini, fondatore di Slow Food. E' Veronica, responsabile della linea femminile, a parlare di "Arte" come ragione di vita e di ispirazione. Lo fa con Liu Bolin, scultore e fotografo cinese, ideatore di opere in cui il suo volto risulta invisibile sullo sfondo di paesaggi e monumenti. Sta a Jacopo raccontare il "Viaggio" con il giornalista inglese Robert Penn, che ha fatto del girovagare la sua scelta di vita. Una magnifica fusione di intelligenze, curiosità, talenti, attitudini, fanno degli Etro e del loro libro, un invito a esplorare la mente, il mondo, la moda.
Paola Pisa
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