«Soldi ai colleghi in cambio di foto hard», lo scandalo travolge il giornalista britannico Dan Wootton: aveva accusato Huw Edwards

I media britannici parlano in queste ore di «punizione del karma»

«Soldi ai colleghi in cambio di foto hard», lo scandalo che travolge il giornalista britannico Dan Wootton: aveva accusato Huw Edwards
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Venerdì 4 Agosto 2023, 21:12 - Ultimo aggiornamento: 6 Agosto, 12:52

Uno scandalo dopo l'altro, nelle redazioni del Regno Unito. L'ultimo ha colpito il giornalista britannico Dan Wootton, noto conduttore di GB News, canale televisivo e radiofonico tradizionalmente vicino alla destra conservatrice. Il giornalista è stato sospeso dal Mail Online - sito del popolare tabloid londinese "Daily Mail", per cui curava una rubrica di opinione - perché accusato di aver richiesto foto esplicite ai colleghi in cambio di «decine di migliaia di sterline». Lo avrebbe fatto online, o tramite servizi di messsaggistica, coprendo la sua vera identità con pseudonimi. 

I media britannici parlano in queste ore di «punizione del karma». Il motivo? Wootton nelle ultime settimane è stato tra i principali accusatori di Huw Edwards, uno dei volti giornalistici più famosi della BBC, finito di recente al centro di un putiferio mediatico molto simile: secondo una "bomba" sganciata dal The Sun, circa tre anni fa il conduttore avrebbe offerto circa 41mila euro a un 17enne per farsi inviare delle sue foto hot. Insomma, una gravissima accusa di pedopornografia.

Su Edwards indaga la polizia britannica e finora non sono state trovate prove a suo carico. Il clamore mediatico che si è innalzato sulla vicenda, però, non si è ancora placato: riempie le pagine dei tabloid e divide l'opinione pubblica britannica. Tant'è che la stessa BBC ha deciso di sospendere il conduttore dal servizio. Non potrebbe essere altrimenti: Edwards a settembre 2022 aveva annunciato per primo ai cittadini del Regno (e del mondo intero) la morte della regina Elisabetta II in diretta sulla BBC.

Questo per dare un'idea della reputazione di cui godeva l'anchorman nel Regno di Sua Maestà. Adesso, lo stesso tsunami ha travolto Wootton. Resta da vedere chi ne uscirà "vivo". 

Il mistero sugli pseudonimi di Wooton

Secondo un inchiesta condotta dal periodico mensile Byline Times, Wootton avrebbe proposto l'acquisto incriminato celando la sua identità dietro agli pseudonimi "Martin Branning" e "Maria Joseph". Un'indagine iniziata circa tre anni fa, dopo che alcuni suoi colleghi (allora anche del The Sun) avevano raccontato al periodico di quelle strane avances.  

Di recente, il mensile ha presentato alla polizia un dossier di 28 pagine, in cui si fa luce sui possibili collegamenti tra Wooton e i due pseudonimi. Pare che il giornalista li avrebbe usati in passato per registrarsi ad alcuni siti web - tra cui alcuni di musica e fitness - usando la stessa password anche per account ufficiali aperti con il suo vero nome su altri dominii. Ad esempio, i suoi profili Linkedin e MySpace, così come il suo sito personale "danwootton.com". «Tutti utilizzavano la stessa insolita password di otto caratteri», riferisce l'ultimo articolo pubblicato sul caso. 

Il Byline Times è arrivato a questa informazione con l'aiuto di uno specialista informatico (rimasto anonimo). Quest'ultimo ha affermato che esiste una concreta possibilità che dietro tutti quei dominii ci sia lo stesso utente. E quindi, la stessa persona. Secondo l'esperto «esiste una probabilità estremamente bassa che Wootton abbia casualmente replicato la password di qualcun altro». Per non violare la privacy dell'indagato, la password non è stata resa nota. 

Dal canto suo, l'anchorman di GB News ha affermato di aver commesso «qualche errore di giudizio», in passato, ma ha negato qualsiasi tipo di coinvolgimento. Oltre a denunciare un improbabile complotto nei suoi confronti.

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