Giovanna Sannino, Carmela di "Mare Fuori": l'arresto del padre e l'amore per Migliaccio (conosciuto sul set): «Mi ha sciolto il cuore»

Giovanna Sannino, Carmela di "Mare Fuori": l'arresto del padre e l'amore per Migliaccio (conosciuto sul set): «Mi ha sciolto il cuore»
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Domenica 21 Aprile 2024, 09:17 - Ultimo aggiornamento: 09:19

Galeotto fu il set di "Mare Fuori" per Giovanna Sannino e Gaetano Migliaccio. Ospite a "Verissimo" l'attrice racconta come la storia d'amore nata tra un ciak e un altro l'abbia aiutata a superare un periodo di crisi. «Gaetano ha un animo antico, d'altri tempi, sembra uscito da un film dell'Ottocento», spiega Sannino che nella serie interpreta Carmela. «Mi ha conosciuta in un periodo non felice dopo che ero uscita da una storia che mi aveva raffreddata. Sentivo che non ero pronta per un nuovo amore anche perché mi ero convinta che non lo sapevo cercare», dice.

L'amore e il corteggiamento

Nel salotto del talk show di Canale 5 Giovanna Sannino racconta come il corteggiamento "all'antica" condotto dal Salvo di "Mare Fuori", sia riuscito a vincere le sue resistenze iniziali. "Avevo detto basta all'amore ma lui con delicatezza e pazienza mi ha corteggiata per 5 mesi e mi ha sciolto il cuore", spiega l'attrice napoletana. E aggiunge: "Mi ha insegnato che non è necessario avere un amore accanto ma quando è quello giusto ti innalza".

L'arresto del padre

L'attrice ha poi raccontato  un episodio che ha segnato la sua adolescenza, l’arresto del padre.

L’uomo, ex sindaco di Casavatore, un comune in provincia di Napoli, fu accusato di corruzione. Nello studio della trasmissione di Canale5, la giovane ha ripercorso quanto accadde all’epoca. «Una mattina i Carabinieri hanno bussato a casa mia e si sono portati via mio padre. Stavo capendo che stava succedendo qualcosa di non bello, però non mi spiegavo il motivo. Mio padre è stato un mese e mezzo agli arresti domiciliari e dieci giorni in carcere. L’accusa era corruzione. Alla fine ha patteggiato», ha raccontato. L’accusa era corruzione per un viaggio che noi avevamo fatto, ma che non è mai stato prenotato nell’agenzia che era stata diciamo nominata dall’accusa”, ha rivelato ancora la donna, per poi entrare nei dettagli di quel doloroso episodio, «Ma se questa situazione è tanto confusa mi sono apparsi subito chiare dalle carte delle cose chiarissime. Ovvero che mio padre faceva parte dell’amministrazione di questo paese della periferia napoletana e il comune non aveva speso soldi e nell’agenzia mio padre non era mai entrato e nel momento dell’arresto mio padre non era più sindaco da mesi oramai. Viene arrestato per paura di reiterare il reato. Ma che reato doveva reiterare?». L’uomo ha quindi deciso di patteggiare: «Quando mio padre è tornato a casa dopo il patteggiamento ha deciso di parlarne con me. Lui ha patteggiato perché era il modo più veloce per uscire da questo incubo. Ora lui sta bene. L’abbiamo presa come un’esperienza che ci ha fatto crescere».

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