A suo modo è stato un rivoluzionario e dal momento della sua "invenzione", la musica non è stata più la stessa. John Charles Koss, colui che ha creato le cuffie stereo, l'uomo che che più di sei decenni fa ha iniziato a fornire a milioni di persone nel mondo un nuovo modo di ascoltare la musica, personalizzato e con un suono di alta qualità, è morto lo scorso 21 dicembre a Milwaukee, nello Stato del Wisconsin (Usa), all’età di 91 anni ma la notizia della scomparsa è stata resa nota solo oggi, confermata dal figlio Michael al "New York Times".
Koss, all’epoca giovane musicista con la passione della tromba, creò nel 1958 con l’amico Martin Lange, un ingegnere, un fonografo stereo portatile che chiamarono «stazione di ascolto privata»: aveva un giradischi, altoparlanti e un interruttore che permetteva agli utenti di inserire le cuffie in un jack. Ma la maggior parte delle cuffie disponibili, come quelle usate dagli operatori telefonici, dagli utenti di radio a onde corte e dai piloti erano incompatibili e non stereofoniche. Così crearono delle piccole cuffie di cartone che contenevano altoparlanti da tre pollici e cuscinetti di camoscio attaccate ad un archetto fatto di una gruccia in gomma.
Le cuffie stereo
Le cuffie Sp-3 furono vendute inizialmente a 24,95 dollari (circa 240 dollari in moneta odierna) e divennero la prima di molte versioni che Koss avrebbe prodotto nei successivi sei decenni. Nacque così anche l’azienda
Koss che fu per oltre due decenni leader mondiale nella produzione di cuffie con fili, diventando attrezzature standard per gli ascoltatori di musica, disc jockey e artisti negli studi di registrazione. Il "New York Times" ricorda che le cuffie Koss furono indossate anche dai membri della commissione d’inchiesta quando vennero ascoltati i nastri della Casa Bianca nel 1974 per l’impeachment del presidente americano Richard Nixon. Per molti anni le cuffie sono state pressochè l’unica realizzazione dell’azienda di Koss fino a quando un’espansione senza successo in altri prodotti audio negli anni ‘80 l’ha quasi fatta fallire.