«Stop ai concerti sulle nostre spiagge». Gli ambientalisti si uniscono dando vita ad un coordinamento nazionale e mettono nel mirino Jovanotti che anche nell'ultima estate ha scelto la costa cerveterana addirittura con due appuntamenti a Campo di Mare: 23 e 24 luglio. Non è tanto lo spettacolo in sé ad essere contestato, quanto la location. Il palco è troppo vicino all'oasi protetta della palude di Torre Flavia e solo a Cerveteri oltre 50mila persone hanno raggiunto il litorale rischiando di provocare ingenti danni. Il monumento naturale, gestito da Città Metropolitana, è in perenne rischio così come gli animali che ci vivono dentro, tra cui uccelli in via d'estinzione. Da qui l'idea di costituire in gruppo forte in tutta Italia e che annovera all'interno diverse realtà di Ladispoli e Cerveteri.
LA DENUNCIA
«Il Jova Beach Party scrivono i rappresentanti del coordinamento per la Tutela degli ambienti naturali dai grandi eventi - ha provocato un considerevole impatto su piante e animali delle spiagge. I danni sono immediati, come lo sbancamento delle dune, con la distruzione di specie botaniche tutelate dalle norme europee e italiane per far posto all'area del concerto e la completa alterazione di siti di nidificazione di rare specie di uccelli, come il fratino. A questi si affiancano quelli a lungo termine: gli habitat danneggiati, rifugio e casa per decine di specie animali, anche a rischio di estinzione, impiegheranno molti anni per rigenerarsi». Non si tira indietro Marevivo, tra i più critici nel periodo del pre-party. «Per noi è davvero importante spiega Rita Paone, responsabile Marevivo Lazio e Divisione spiagge e coste Marevivo Onlus - che tante associazioni si siano costituite in coordinamento affinché la nostra voce possa essere amplificata, sostenendo questa battaglia a difesa dell'ambiente. Sarà anche l'occasione per supportare la petizione che abbiamo lanciato quest'estate, per bloccare i grandi eventi sulle spiagge e negli ambienti naturali. L'azione collettiva è necessaria per fermare iniziative dannose e irrispettose di un luogo, come quello della palude di Ladispoli e Cerveteri, che ospita ecosistemi fragili e preziosi».
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LE ASSOCIAZIONI
La nascita di questo progetto sostengono i fautori del coordinamento - ha lo scopo di attuare un percorso di lotte che andranno ad interpellare non solo le istituzioni e la politica italiana, ma anche gli organi istituzionali europei, utilizzando ogni strumento legale. «Gli arenili aggiunge Rita Paone - non sono solo un mucchio di sabbia usa e getta, ma la casa di animali e piante.