Dai Grammy Awards al Superbowl. Ormai Khaby Lame è una celebrità. Lo è grazie ai social. Il suo sogno è sempre quello di riuscire a vincee l’Oscar? «Più di uno - racconta al Corriere della Sera - Intanto girerò un film da protagonista, me lo ha proposto Marco Belardi». Nel film «sarò 00Khaby, una spia segreta. Gireremo in diverse parti del mondo: Los Angeles, l’Italia, Montecarlo, Abu Dhabi. Dovrò risolvere un problema internazionale e non me la caverò molto facilmente. Dovrò sudarmela e ho deciso che non vorrò usare stuntmen, mi allenerò».
E lo stesso Belardi «sta facendo una docu serie su di me. Dice che vede in me qualcosa che assomiglia a un fenomeno del cinema.
Intanto farà un cameo «con Will Smith. Lui e Eddie Murphy sono sempre stati i miei preferiti. Ogni giorno guardavo Il principe di Bel Air. Non ci siamo ancora incontrati e non so che cosa gli dirò. Ho pensato mille cose e alla fine mi sa che dalla bocca uscirà la più stupida. Ho tanta voglia di parlargli con il cuore».
Poi racconta l'incontro con Tom Cruise. «Lui è dislessico e discalculico, come me. Eppure, mi ha confessato di imparare a memoria ogni copione. È stato stimolante ascoltarlo. Sono un fan di Lionel Messi ma quando ho conosciuto Cristiano Ronaldo è diventato il mio preferito per come incoraggia tutti con un grande cuore».
Khaby è ambizioso, non ha paura di niente: «Ho sempre sognato in grande. Il problema sono le aspettative. Alle case popolari, per esempio, i ragazzi ci provano a sognare. Ma poi vai avanti e capisci che sei abbandonato. Parlo di neri, bianchi, cinesi, indiani. Tutti. Abbandonati. Sotto elezioni arrivava l’assessore di turno con i pop corn e la Coca Cola a fare promesse. E poi spariva, sempre. Così è difficile sognare. Così si può iniziare a fare le cose sbagliate, a frequentare persone che non vanno bene».
Al Corsera Khaby parla anche di religione ma senza fanatismi. «Sono mussulmano, credo fortemente come il resto della mia famiglia. Nel rispetto di tutte le religioni vivo la mia vita cercando di non fare male a nessuno». E la sua religione gli ha impedito di prendere soldi facili da pubblicità che non condivide: «Sono assolutamente contrario a pubblicizzare prodotti come sigarette o alcool. Ho rinunciato a molti soldi perché me ne hanno proposte tante ma non voglio spingere in alcun modo al consumo di quei prodotti».
Per fortuna non ha dovuto soffrire per il razzismo: «La fortuna è stata proprio crescere alle case popolari perché lì ci sono tutti, dai marocchini ai romeni agli albanesi. Come puoi essere razzista? Quella cosa è difficile che passi. Poi, c’è sempre qualcuno fatto alla vecchia maniera».
Intanto da poco si è sposato con Wendy Thembelihle Juel e ha rtanta voglia di diventare papà: «Mi piacciono moltissimo i bambini e vorrei avere una famiglia numerosa come quella da dove vengo io, noi siamo in sette. Appena avrò un attimo per fermarmi mi piacerebbe iniziare a pensarci». Come vi siete conosciti con sua moglie? «Questo non ve lo racconto. Dobbiamo però ancora fare una festa di matrimonio. Tra un anno la organizzeremo».