Valentina Belvisi,:«Mio padre uccise mia madre, ho dovuto pulire il sangue dal pavimento. Oggi ho cambiato cognome»

Nel 2017 suo padre Luigi ha ucciso la mamma, Rosanna, con 29 coltellate

Valentina Belvisi,:«Mio padre uccise mia madre, ho dovuto pulire il sangue dal pavimento. Oggi ho cambiato cognome»
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Lunedì 22 Aprile 2024, 12:18 - Ultimo aggiornamento: 12:41

La vita di Valentina Belvisi è stata stravolta il 15 gennaio 2017, quando suo padre Luigi ha ucciso la mamma, Rosanna, con 29 coltellate. Da quel giorno, Valentina ha smesso di chiamarlo "papà", preferendo usare il nome o semplicemente il pronome «lui». Da quel momento in poi per la giovane donna, oggi 32enne, sposata e mamma di un bambino, è cominciato un doloroso percorso di ripresa.

Il femminicidio di Rosanna

«Io non ero a Milano quel giorno», ricorda Valentina in un'intervista al Corriere della Sera. «Ero andata in Svizzera con il mio ragazzo.

Ho saputo della morte di mamma dal telegiornale, una mancanza di tatto tra le tante che ho dovuto affrontare». Al suo ritorno a casa, la ragazza che all'epoca aveva 25 anni si è trovata a dover pulire il sangue da pavimenti e mura, nessuno aveva avuto la sensibilità di occuparsene prima.

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La ripresa

Negli anni successivi, Valentina ha trovato supporto dall'Inps, dove lavorava la mamma, e dall'aiuto psicologico dell'ospedale San Paolo. Ora, a 32 anni, vive in Veneto, ha un marito, un figlio e lavora in un'azienda informatica. Ha anche tentato di accedere al fondo per gli orfani di femminicidio, ma con difficoltà burocratiche: «La prima volta la mia richiesta è stata rigettata per la lontananza degli eventi. Solo recentemente, nel 2022, mi è stato comunicato l'accoglimento».

Il cambio cognome

Il padre di Valentina sta scontando una condanna di 18 anni, con la crudeltà esclusa come aggravante. «Non riconoscere la crudeltà dopo 29 coltellate è inaudito», dice Valentina. «Il giorno della condanna ho perso mia madre una seconda volta». Quell'uomo lo ha rivisto solo una volta, nel 2018, per comunicargli di aver cambiato cognome utilizzando quello della mamma. Da allora, i contatti sono stati sporadici e limitati a questioni burocratiche.

L'impegno per gli orfani e le donne

Recentemente Valentina ha pubblicato un libro, "Rinasco per te", un'opera nata dalla necessità di elaborare i brutti sogni e le esperienze vissute. «Ho iniziato a scrivere di notte, quando non riuscivo a dormire», spiega. Nel libro, condivide non solo la sua storia ma anche consigli per donne in situazioni simili. Oggi, come ambasciatrice dell'associazione "Edela", Valentina incita le donne a trovare la forza di ribellarsi alla violenza. «Non bisogna aver paura di chiedere aiuto», afferma. «Si può ricominciare a vivere, e noi lo dobbiamo a noi stesse e ai nostri figli».

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