Giustizia, Santalucia (Anm) a Nordio: «Ci teniamo l'indipendena che abbiamo»

L'Anm approva la mozione congressuale: no alla separazione delle carriere

Giustizia, Santalucia (Anm) a Nordio: «Ci teniamo l'indipendena che abbiamo»
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Domenica 12 Maggio 2024, 15:25

«La separazione delle carriere non è funzionale a garantire la terzietà del giudice, ma appare uno strumento per indebolire in modo sostanziale il ruolo del pubblico ministero e lascia presagire che venga agitata come strumento di ritorsione e minaccia nei confronti della magistratura». E' quanto afferma il documento finale del congresso dell'Anm.

Il presidente dell'associazione dei magistrati Giuseppe Santalucia si rivolge al ministro Carlo Nordio: «Ci teniamo l'indipendenza che abbiamo già».

No alla separazione delle carriere anche dal leader del M5s Giuseppe Conte che attacca il governo: «La svolta autoritaria presenta assonanze con il progetto di rinascita democratica della P2. Si stanno creando le premesse di una nuova Tangentopoli». La Lega risponde: «Parole gravi».

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«Noi stiamo chiudendo culturalmente ad una riforma che non porterebbe alcun beneficio alla giustizia e che porrebbe in pericolo l'indipendenza della magistratura e quindi al ministro che ci dice che non è in discussione l'indipendenza del pubblico ministero e che il pm di domani, da lui disegnato, avrà la stessa indipendenza di quello odierno, diciamo ma se così è perché toccarlo? Teniamoci l'indipendenza che abbiamo già». Sono le parole di Giuseppe Santalucia, presidente dell'Anm, ai giornalisti a margine del 36esimo congresso dell'associazione nazionale magistrati, in corso a Palermo.

«Sulla riforma costituzionale - ha proseguito Santalucia - Anm è critica e non è possibile accorciare le distanze dialogando. Lo abbiamo detto con franchezza, ciò non significa ovviamente non riconoscere l'assoluto ed esclusivo potere decisorio delle Camere». «Ma noi come associazione dei magistrati non avvertiamo alcun bisogno di toccare la carta costituzionale, nel momento in cui ha delineato il rapporto della magistratura con gli altri poteri e la struttura essenziale della magistratura», dice.

Santalucia e la riforma

«Non abbiamo da trattare. Non si tratta di discutere di diritti dell'impiegato magistrato. È un problema di cultura istituzionale e costituzionale. Noi non abbiamo da trattare, solo da parlare alla politica e alla società per dire che questa Costituzione ha ancora molto da dire e non va toccata almeno per quanto riguarda la giurisdizione», ha detto il presidente dell'Anm.

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