Vannacci e le classi separate per i disabili, Valditara: «Dalla Lega politiche concrete, 13 mila prof di sostegno in più»

Il ministro interviene sulla questione del sostegno nelle classi e difende le misure messe in campo per affrontare i problemi nella scuola

Il ministro dell'Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, durante la seconda riunione della Cabina di regia del Piano Mattei per l'Africa, Roma, 24 aprile 2024. ANSA/UFFICIO STAMPA PALAZZO CHIGI/FILIPPO ATTILI +++ ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS...
di Lorena Loiacono
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Lunedì 29 Aprile 2024, 20:24

«Da noi politiche concrete»: così il ministro all'Istruzione e al Merito Giuseppe Valditara interviene sulla questione del sostegno nelle classi e difende le misure messe in campo per affrontare i problemi nella scuola. Le polemiche di queste ultime ore, infatti, hanno acceso i riflettori su criticità che il ministero così come i docenti e le famiglie conoscono molto bene. A cominciare dalla mancanza strutturale di insegnanti di sostegno specializzati. Migliaia sono infatti, ogni anno, i docenti che coprono i posti di sostegno senza averne la qualifica: si mettono a disposizione perché altrimenti non si riuscirebbe a garantire il diritto all'istruzione di tutti i ragazzi con disabilità. Ma con gli ultimi concorsi i numeri miglioreranno: «Oltre 13.000 docenti di sostegno assunti a settembre scorso - spiega il ministro Valditara - e altre significative assunti in programma per i prossimi anni. Dalla Lega mettiamo in campo politiche concrete a favore dell'inclusione degli studenti con disabilità».

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Immissioni in ruolo

Sulle immissioni in ruolo, il Ministro ha tirato le somme nel suo recente intervento al Senato, in occasione della “Celebrazione del 15° anniversario della ratifica della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità”, ed ha spiegato: « Il piano straordinario avviato ha permesso di effettuare 13.354 immissioni in ruolo di docenti di sostegno, con una maggiore copertura dei posti rispetto all'anno precedente pari a 3.793 unità e, al netto dei pensionamenti, abbiamo avuto un incremento di 12.794 unità di docenti di ruolo forniti di specializzazione. Poi con la 'mini-call' veloce siamo riusciti a rendere possibili 2.442 contratti a tempo determinato, sempre finalizzati all'immissione in ruolo. Anche questi docenti, come quelli messi in ruolo, sono stati per la prima volta vincolati a rimanere su quella cattedra di sostegno per tre anni».

Non solo, tra i problemi più spinosi c'è anche quello della continuità didattica: trattandosi spesso di insegnanti precari, proprio a causa della mancanza di docenti di ruolo, lo studente con disabilità deve abituarsi ad insegnanti che cambiano ogni anno. Se non addirittura più volte durante lo stesso anno scolastico, con enormi difficoltà.

 

Il ministro di viale Trastevere ha previsto, per i neoassunti sul sostegno, l'obbligo di rimanere per tre anni sulla stessa cattedra proprio per non stravolgere l'importante e necessario rapporto di fiducia e affetto che si viene a creare tra le famiglie ei docenti, nell'interesse dei ragazzi con disabilità. Da quest'anno inoltre è stata inserita una norma che coinvolge anche i docenti precari, a tutela della continuità didattica: «Si tratta della possibilità per le famiglie - spiega Valditara - di chiedere che anche i docenti precari di sostegno restanono per tre anni a seguire lo studente con disabilità per garantire la continuità sul sostegno».

La norma interviene infatti sul decreto legislativo 66 del 2017 e mira a introdurre un meccanismo che intende confermare, su richiesta della famiglia, il docente di sostegno, supplente in cattedra fino al 31 agosto o 30 giugno e in servizio nell'anno scolastico precedente. Il ministero ha puntato inoltre sul supporto e sulle potenzialità dell'intelligenza artificiale, stanziando 25milioni di euro per le strumentazioni digitali per gli ausili per gli alunni con disabilità per sostenerne il percorso formativo. Resta poi il problema, che le scuole si portano avanti da anni sul fronte dell'edilizia, che vede ancora troppo presenti le barriere architettoniche nei plessi scolastici: il ministero ha investito importanti risorse sia dal Pnrr sia con investimenti aggiuntivi, da 1,2 miliardi , per l'edilizia scolastica. «Una parte importante - ha sottolineato Valditara - l'abbiamo destinata all'abbattimento delle architettoniche: è una grande barriere battaglia di civiltà, non ci può essere inclusione se nelle scuole ci sono barriere architettoniche».

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