RIETI - Avere un progetto chiaro da sottoporre al Consiglio comunale e, soprattutto, alla cittadinanza. Valutare tutti gli aspetti economici, ma anche di impatto sociale, pensando anche a un referendum pubblico. È la sintesi del pensiero di Paolo Lancia sull’iter da seguire per decidere se far costruire o meno un tempio crematorio a Contigliano. «Prima di qualsiasi decisione dobbiamo risentire la società che aveva proposto l’opera e avere un progetto chiaro da analizzare, discutere e valutare se c’è una convenienza», spiega il primo cittadino, che aggiunge: «Serve una chiara analisi costi-benefici e poi la decisione spetterà alla popolazione».
L'ipotesi. Il dibattito sulla possibile nascita di un forno crematorio, da costruire nell’area del cimitero di Contigliano, era esploso verso Ferragosto.
Le reazioni. Dopo le anticipazioni de Il Messaggero, il sindaco aveva scritto un lungo post sui social, dando i dettagli della vicenda. In paese le reazioni erano state di vario tipo e, a livello politico, si è fatto sentire sui social l’ex vicepresidente della Provincia e consigliere comunale di Contigliano, Roberto Giocondi, che aveva criticato la scelta del Comune. «Non entriamo nelle polemiche - osserva Lancia - ma ci tengo a dire che gli aspetti più importanti sono quelli sanitario e ambientale. Ho avuto già garanzie da Asl e Arpa, ma ora ci dobbiamo concentrare su altri aspetti per confrontarci con la popolazione». Serve capire quanto quest’opera porterà al paese. «La riflessione seria - conclude Lancia - la faremo solo quando avremo un’offerta chiara, da inquadrare in un project financing. Dovremo capire cosa, quando e quanto verrà dato a Contigliano. Servono dati economici sugli introiti, l’elenco delle opere pubbliche che verranno garantite e l’indotto che si genererà. Quando avremo tutto questo, ci confronteremo con la popolazione e non escludo anche un referendum». La strada è lunga e, mai come in questo caso, va detto che saranno i contiglianesi i primi artefici del loro destino.