Rissa tra gang di latinos, distrutta una pizzeria: sei arresti a Centocelle. Uno straniero grave in ospedale

A far scattare l’allarme, oltre il cameriere del locale, sono stati alcuni passanti che hanno visto sedie e tavoli lanciati dalla pizzeria

Rissa tra gang di latinos, distrutta una pizzeria: sei arresti a Centocelle. Uno straniero grave in ospedale
di Flaminia Savelli
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Giovedì 18 Aprile 2024, 00:29 - Ultimo aggiornamento: 19 Aprile, 08:42

L’appuntamento per regolare un conto in sospeso. O forse, vecchie ruggini tra i due gruppi di latinos, colombiani, peruviani e boliviani, che lunedì pomeriggio si sono affrontati a Centocelle. Uno scontro violentissimo finito con un accoltellato, una pizzeria distrutta e sette arresti. A far scattare l’allarme, oltre il cameriere del locale, sono stati alcuni passanti che hanno visto sedie e tavoli lanciati dalla pizzeria. I poliziotti dopo un’indagine lampo sono riusciti a rintracciare e a fermare i due gruppi che tentavano di fuggire: sei uomini e una donna. Una volta ammanettati e già nell’auto di servizio, in due hanno tentato ancora di sfuggire sfondando a spallate uno dei vetri dell’auto. Tutti dovranno rispondere, a vario titolo, di rissa pluriaggravata, resistenza a pubblico ufficiale, danneggiamento aggravato.

LA DINAMICA

Secondo quanto ricostruito, la violenta lite che si è accesa lungo il marciapiede di via delle Palme intorno alle 13,30 prima tra due uomini, un colombiano e un boliviano.

In pochi secondi i due sono stati raggiunti dai rispettivi gruppi di amici e la lite è degenerata in rissa. Spinte, calci, mani al collo. Nella concitazione del momento, hanno imboccato l’ingresso della pizzeria dove i clienti per paura sono scappati via. Mentre il cameriere ha tentato di ripararsi dietro il bancone e da lì ha chiamato i soccorsi.

Un’escalation di violenza: uno dei colombiani si è armato con uno dei coltelli trovato sul tavolo del locale colpendo ripetutamente il rivale che sfinito dalle botte e dalle coltellate è svenuto a terra.

I GRUPPI

Intanto altri componenti del gruppo di colombiani danneggiavano con una mazza una macchina parcheggiata proprio davanti al locale e risultata poi essere stata noleggiata da uno dei boliviani coinvolti. Poco dopo, anche in seguito alle segnalazioni di alcuni passanti, sono arrivati gli agenti di polizia. Al loro arrivo gli arredi del locale erano distrutti, danneggiati. A terra l’uomo, Ma quando la lite tra i sette latinos è degenerata in rissa, sono entrati dentro una pizzeria. A terra in una pozza di sangue, Aymane M., di 19 anni, trasportato subito in codice rosso al pronto soccorso dell’ospedale Vannini. I medici hanno poi accertate tre profonde preferite alla spalla, alla gamba e al torace. Gli agenti hanno invece attivato una fitta rete di ricerche per rintracciare i fuggitivi. Gli investigatori li hanno intercettati mentre scappavano a piedi verso via dei Ginepri. Due dei fermati hanno ancora dato in escandescenza danneggiando anche la macchina delle Volanti.

LE INDAGINI

Durante la perquisizione gli agenti hanno recuperato anche il coltello, rubato dalla pizzeria e utilizzato per accoltellare il 19enne. Hanno inoltre utilizzato le immagini di video sorveglianza del locale, e le testimonianze del cameriere e dei passanti, per ricostruire la dinamica della rissa e l’escalation delle violenze tra i due gruppi di latinos.

«Non li avevo mai visti prima» ha detto sotto choc l’impiegato del locale: «Mi sono allertato quando ho visto due uomini litigare sul marciapiede. Pochi secondi dopo erano dentro la pizzeria con le mani al collo. Fino a quando uno dei due si è armato di coltello e ha inferto diversi colpi». Gli investigatori sono ancora impegnati nell’indagine: resta infatti ancora da accertare il movente della lite. La miccia che ha acceso i due gruppi. Ecco perché stanno procedendo con ulteriori controlli sui fermati che apparterrebbero a gruppo rivali di latinos. «Il sospetto è che già in passato le due compagnie di sudamericani si siano affrontate. Non stiamo tralasciando nessuna pista e nessuna ipotesi» sottolineano.

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