Movida a Roma, terrazze come discoteche: da Monti a piazza Bologna è allarme per i party abusivi

Feste segnalate sui tetti dei palazzi privati. Gli abitanti: "Musica alta e fuochi d'artificio"

Movida a Roma, terrazze come discoteche: da Monti a piazza Bologna è allarme per i party abusivi
di Alessia Marani
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Lunedì 6 Novembre 2023, 06:30 - Ultimo aggiornamento: 7 Novembre, 10:01

L'ultimo trend sono i party abusivi nelle terrazze e nei lavatoi condominiali. Che, a volte, agli ultimi piani degli hotel e delle pensioni del centro storico si trasformano in autentiche discoteche illegali. Il fenomeno è stato registrato all'Esquilino, nel Rione Monti ma anche nella zona di piazza Bologna dove si concentra la presenza degli studenti universitari che prendono in affitto stanze e interi appartamenti, entrando di fatto in possesso delle chiavi dei locali comuni agli ultimi piani. «Ogni sera si accendono luci in una terrazza diversa - dice Nathalie Naim, storica monticiana e consigliera del I Municipio - dagli ultimi piani sono sparite le piante che tenevano i condòmini per lasciare il posto a casse acustiche, banconi bar improvvisati, urla e in qualche occasione anche fuochi d'artificio. Prima si pensava di avere un po' di quiete almeno ai piani alti, ora invece c'è da avere paura pure ad avere vicino una terrazza o un roof garden».

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La notte di Halloween caratterizzata ancora da un clima mite per il periodo e l'assenza di pioggia ha segnato un boom di eventi.

Le chiamate sono arrivate dagli edifici in parte ancora di proprietà dell'Ater a due passi dalla stazione Termini, e da via Luzzi, non lontano da viale Ippocrate. Ma anche questo sabato, sempre all'Esquilino, le luci e la musica si sono di nuovo accese in un attico, ma poi tutti via di corsa per la pioggia.

 


Ogni occasione, stando alle indagini e ai riscontri della Divisione della polizia amministrativa della Questura, è buona per mettere su feste e serate con tanto di dj, vigilanza non autorizzata e guardaroba, il tutto annaffiato da litri di alcol e chissà cos'altro. Come avvenuto sempre il 31 ottobre, in un ristorante abbandonato nella zona di Casali, a Mentana: un happening che aveva richiamato da tutta Roma, con tanto di tam tam sui social e prevendita, centinaia di giovani e giovanissimi, moltissimi dei quali minorenni, ammassati a ballare in condizioni di sicurezza inesistenti. Meno di un mese fa erano stati messi i sigilli anche a un locale all'interno di un centro sportivo sulla Salaria trasformato in discoteca (riconsegnato ai proprietari proprio in questi giorni). Quello dei party abusivi è un fenomeno che la polizia amministrativa monitora da tempo e che non ha smesso mai di crescere dopo le chiusure definitive nella Capitale di numerosi piste da ballo non "sopravvissute" alla crisi dovuta all'emergenza Covid.

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LA GRANDE BELLEZZA

In pratica, un pezzo del mondo che gravita intorno all'indomito popolo della notte - pierre, dj, buttafuori - non avendo più a disposizione spazi autorizzati, starebbe replicando l'organizzazione degli eventi in luoghi, fino a poco tempo fa, "inesplorati", pagando somme appetibili a chi è in grado di offrire loro le chiavi di angoli di Roma speciali e finora inediti. Con rimandi alle iconiche scene delle terrazze romane rivisitate ne "la Grande bellezza" di Paolo Sorrentino, location ideali sono state trovate nelle terrazze e in improvvisati roof garden attigui a b&b e affittacamere. In un'occasione, i poliziotti avevano avuto la dritta giusta: discoteca abusiva all'ultimo piano di una pensione all'Esquilino. Gli agenti arrivano, si appostano, eppure la loro presenza non passa inosservata ai "buttafuori"schierati a ridosso delle balaustre del palazzo e anche nell'androne. Un segnale e la musica si interrompe, gli ospiti vengono fatti scendere da un passaggio secondario, alcuni tornano in camera. Quando la polizia arriva in cima, c'è solo qualche cameriera intenta a rimettere in ordine. «A Monti - spiega ancora Naim - noi pochi residenti stabili rimasti siamo esausti, persino stanchi di denunciare la totale deregulation che regna nel Rione».
 

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