L'ultimo trend sono i party abusivi nelle terrazze e nei lavatoi condominiali. Che, a volte, agli ultimi piani degli hotel e delle pensioni del centro storico si trasformano in autentiche discoteche illegali. Il fenomeno è stato registrato all'Esquilino, nel Rione Monti ma anche nella zona di piazza Bologna dove si concentra la presenza degli studenti universitari che prendono in affitto stanze e interi appartamenti, entrando di fatto in possesso delle chiavi dei locali comuni agli ultimi piani. «Ogni sera si accendono luci in una terrazza diversa - dice Nathalie Naim, storica monticiana e consigliera del I Municipio - dagli ultimi piani sono sparite le piante che tenevano i condòmini per lasciare il posto a casse acustiche, banconi bar improvvisati, urla e in qualche occasione anche fuochi d'artificio. Prima si pensava di avere un po' di quiete almeno ai piani alti, ora invece c'è da avere paura pure ad avere vicino una terrazza o un roof garden».
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La notte di Halloween caratterizzata ancora da un clima mite per il periodo e l'assenza di pioggia ha segnato un boom di eventi.
Ogni occasione, stando alle indagini e ai riscontri della Divisione della polizia amministrativa della Questura, è buona per mettere su feste e serate con tanto di dj, vigilanza non autorizzata e guardaroba, il tutto annaffiato da litri di alcol e chissà cos'altro. Come avvenuto sempre il 31 ottobre, in un ristorante abbandonato nella zona di Casali, a Mentana: un happening che aveva richiamato da tutta Roma, con tanto di tam tam sui social e prevendita, centinaia di giovani e giovanissimi, moltissimi dei quali minorenni, ammassati a ballare in condizioni di sicurezza inesistenti. Meno di un mese fa erano stati messi i sigilli anche a un locale all'interno di un centro sportivo sulla Salaria trasformato in discoteca (riconsegnato ai proprietari proprio in questi giorni). Quello dei party abusivi è un fenomeno che la polizia amministrativa monitora da tempo e che non ha smesso mai di crescere dopo le chiusure definitive nella Capitale di numerosi piste da ballo non "sopravvissute" alla crisi dovuta all'emergenza Covid.
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