Hanno pagato regolarmente il dovuto per entrare nel centro storico di Roma e girare alcune di quelle scene che fra qualche mese vedremo al cinema o sulle principali piattaforme streaming. Ma sono stati multati lo stesso: manca il personale e le comunicazioni tra uffici saltano. Ha dell'incredibile l'ultima vicenda che riguarda diverse case di produzione cinematografica pronte ora ad una class-action contro il Comune. Soggetto perfetto per una commedia all'italiana in salsa capitolina, gli "ingredienti" per un riso amaro del resto ci sono tutti. E tanto è: nei mesi in cui la Capitale è tornata davvero ad essere un "set cinematografico" d'eccellenza - richiesta come teatro non solo dalle grandi case internazionali - molte società di produzione sono state multate pur avendo rispettato tutte le lunghe e farraginose procedure, comprese appunto quelle relative all'ingresso nel centro storico con il pagamento dei permessi per la Ztl. «Abbiamo pagato ma siamo stati multati, noi come molte altre società che si sono viste recapitare le contravvenzioni», denunciano dalla Groenlandia, casa di produzione indipendente fra le più importanti in Italia.
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Tempo fa c'è stato anche un incontro (da remoto) con il Comune per discutere la questione con la promessa, da parte dell'amministrazione, di risolvere quanto prima questo problema e la garanzia di rincontrarsi a settembre.
IL SISTEMA
Un sistema impaludato e piegato dai tempi lunghissimi e dai costi esorbitanti per le location. «Girare un giorno a palazzo Altemps - proseguono dalla Groenlandia - arriva a costare anche 15 mila euro senza contare i costi aggiuntivi di produzione o di spostamento, ad esempio, degli attori dal campo base al set». E cosa succede? «Che se non c'è bisogno di girare a Roma si va altrove», aggiungono ancora dalla casa di produzione. E dove si va? In quelle città o Regioni dove il dialogo amministrazioni-cinema sembra più scorrevole: «Torino ad esempio - proseguono ancora dalla Groenlandia - dove i costi sono di un terzo inferiori a quelli romani per location di tutto rispetto». E lo sanno bene alla casa di produzione che ha firmato l'ultimo lavoro del regista Gianluca Jodice girato appunto fra la Capitale e Torino. Istituzioni più «sensibili» che «comprendono quanto valore anche in termini di risorse per quel territorio o per quella città - commenta la casa di produzione - ci possano essere con un film». E così si scende anche al sud, la Puglia è ormai gettonatissima, oppure si opta per il nord: Veneto e Alto Adige in testa. «Mentre una volta si lottava per non portare le produzioni fuori Roma - concludono dalla Groenlandia - adesso quando non ci sono progetti da ambientare nella Capitale andiamo altrove».
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