Ztl a Roma, multate le auto dei film: class action dei produttori (sotto accusa anche i costi esorbitanti per le location in Centro)

Sanzionate dal Comune le vetture di scena delle troupe del cinema durante le riprese

Ztl a Roma, multate le auto dei film: class action dei produttori (che accusano anche i costi esorbitanti per le location in Centro)
di Camilla Mozzetti
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Lunedì 21 Agosto 2023, 06:23 - Ultimo aggiornamento: 22 Agosto, 10:57

Hanno pagato regolarmente il dovuto per entrare nel centro storico di Roma e girare alcune di quelle scene che fra qualche mese vedremo al cinema o sulle principali piattaforme streaming. Ma sono stati multati lo stesso: manca il personale e le comunicazioni tra uffici saltano. Ha dell'incredibile l'ultima vicenda che riguarda diverse case di produzione cinematografica pronte ora ad una class-action contro il Comune. Soggetto perfetto per una commedia all'italiana in salsa capitolina, gli "ingredienti" per un riso amaro del resto ci sono tutti. E tanto è: nei mesi in cui la Capitale è tornata davvero ad essere un "set cinematografico" d'eccellenza - richiesta come teatro non solo dalle grandi case internazionali - molte società di produzione sono state multate pur avendo rispettato tutte le lunghe e farraginose procedure, comprese appunto quelle relative all'ingresso nel centro storico con il pagamento dei permessi per la Ztl. «Abbiamo pagato ma siamo stati multati, noi come molte altre società che si sono viste recapitare le contravvenzioni», denunciano dalla Groenlandia, casa di produzione indipendente fra le più importanti in Italia.

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Tempo fa c'è stato anche un incontro (da remoto) con il Comune per discutere la questione con la promessa, da parte dell'amministrazione, di risolvere quanto prima questo problema e la garanzia di rincontrarsi a settembre.

Nel mentre però? Le multe sono state in parte pagate ma è stata costituita una class-action per ricusare le contravvenzioni ricevute perché «è assurdo che nell'era dell'intelligenza artificiale saltino le comunicazioni per assenza di personale». Questa vicenda tuttavia è solo la punta di un iceberg. Perché è vero, Roma è tornata ad essere un set ambitissimo da molte società ma riuscire a girare nella Capitale è un calvario.

 

IL SISTEMA

Un sistema impaludato e piegato dai tempi lunghissimi e dai costi esorbitanti per le location. «Girare un giorno a palazzo Altemps - proseguono dalla Groenlandia - arriva a costare anche 15 mila euro senza contare i costi aggiuntivi di produzione o di spostamento, ad esempio, degli attori dal campo base al set». E cosa succede? «Che se non c'è bisogno di girare a Roma si va altrove», aggiungono ancora dalla casa di produzione. E dove si va? In quelle città o Regioni dove il dialogo amministrazioni-cinema sembra più scorrevole: «Torino ad esempio - proseguono ancora dalla Groenlandia - dove i costi sono di un terzo inferiori a quelli romani per location di tutto rispetto». E lo sanno bene alla casa di produzione che ha firmato l'ultimo lavoro del regista Gianluca Jodice girato appunto fra la Capitale e Torino. Istituzioni più «sensibili» che «comprendono quanto valore anche in termini di risorse per quel territorio o per quella città - commenta la casa di produzione - ci possano essere con un film». E così si scende anche al sud, la Puglia è ormai gettonatissima, oppure si opta per il nord: Veneto e Alto Adige in testa. «Mentre una volta si lottava per non portare le produzioni fuori Roma - concludono dalla Groenlandia - adesso quando non ci sono progetti da ambientare nella Capitale andiamo altrove».

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LE FASI

Del resto già a leggere tutta trafila necessaria a ottenere il via libera per girare in città, un brivido corre lungo la schiena. La domanda di autorizzazione alle riprese va presentata venti giorni prima dell'inizio dei "ciak". Da regolamento, entro dieci giorni dalla richiesta, i vari enti coinvolti - Sovrintendenza capitolina ad esempio ma soprattutto polizia locale - devono esprimere il loro "nullaosta" per procedere poi al provvedimento autorizzativo. Vengono accolte anche pratiche "last-minute" ma è consigliabile non avventurarsi. Nel mezzo, i pagamenti per le occupazioni di suolo o per siti particolari. E se la società di produzione deve cambiare all'ultimo un giorno di ripresa perché magari piove? Tocca diventare un po' "stregoni" e mettersi a fare le danze "anti-pioggia" perché a quel punto o si corre contro il tempo oppure slittano le riprese. Se non è questa una partita di Risiko".
 

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