Varchi elettronici accesi di sera fin dal mercoledì a Trastevere e San Lorenzo, che si aggiungono alle altre Ztl notturne di Testaccio e del centro storico. Arriva maggio e, come ogni anno, inizia il periodo più intenso della movida. E con questo i timori dei residenti dei quartieri più colpiti dagli eccessi della vita notturna. Con un’aggravante, nelle preoccupazioni dei cittadini: questa sarà la prima stagione calda post pandemia. E, oltre al grande ritorno del turismo, è verosimile pensare che i prossimi mesi vedranno un grosso incremento di presenze nelle aree più frequentate dal popolo della notte: da Campo de’ Fiori a piazza Trilussa, da Madonna dei Monti a piazza Immacolata. «Già il caos è eccessivo, con un numero di persone insostenibile per le strade - sottolinea Viviana Di Capua, presidente dell’Associazione abitanti centro storico - Siamo preoccupati per Ponte Sisto, Trastevere, Monti: già adesso ci sono delle persone che, avendone la possibilità, il venerdì vanno fuori Roma per tutto il weekend, per poter riposare e dormire». Nel cuore della Capitale ci sono «sempre più locali e ristoranti - rimarca la leader dei residenti - Così i flussi di persone si muovono verso il centro, i giovani vengono attratti e le piazze si riempiono: sarà un’estate bollente, non solo per il clima».
Ztl Roma, lo stop
Da dopodomani, quindi, torna l’orario estivo per le zone a traffico limitato notturne di Trastevere e San Lorenzo.
Le criticità
I varchi non bastano a tranquillizzare i residenti sulla situazione che si troveranno a fronteggiare nei prossimi mesi: «Ne parliamo da anni, ma il problema è non c’è la possibilità di fare abbastanza controlli, perché i vigili urbani sono pochi - spiega Di Capua - Si dovrebbero allertare di più le forze dell’ordine, per contrastare ii reato di disturbo alla quiete pubblica». I comitati sono sul piede di guerra: «Abbiamo fatto avere al sindaco una serie di proposte che riguardano tutto il centro storico - ricorda la presidente dell’associazione degli abitanti - È vero che il turismo è importante, ma bisogna colpire i B&b non autorizzati: l’abitato si sta spopolando e la città sta diventando tutt’altro». In vista del Giubileo, «siamo preoccupati della possibilità che i nostri palazzi diventino un albergo diffuso - sostiene Di Capua - Sono sicura dell’impegno che ci sta mettendo l’amministrazione comunale, ma deve entrare in campo anche il Governo, iniziando a nominare presto il nuovo prefetto e fornendo alla città gli strumenti necessari per tutelarsi».