L'appello di Alessia Sermoneta, mamma di una bambina che faceva agonismo: «Quello era il suo mondo: le amiche, le maestre, pattinava con Carolina Kostner. Mia figlia è un'atleta federale ma non può più fare il suo sport. E' vergognoso che sia ancora chiusa, riaprirla sarebbe importante». Inaugurata il 10 ottobre del 2010 con un permesso temporaneo e costata 2,5 milioni di euro, la pista è andata avanti con una serie di proroghe senza che l'amministrazione provvedesse a sanare questa situazione. Poi il 28 aprile 2015 è stata chiusa dai vigili su direttiva del II Municipio. Le successive traversie legali e i ricorsi respinti dal Tar e dal Consiglio di Stato hanno scritto la parola fine sulla vicenda. «C'è stato un disegno - denuncia Tommasi - di togliermi di mezzo. Aldilà dell'evidente danno economico, forse quello che mi è dispiaciuto di più è stato di veder associato un progetto, nel quale abbiamo messo l'anima e la passione, a vicende di illegalità che con l'Axel non hanno mai avuto niente a che fare». Tra l'altro fa sapere Tommasi che «i vigili del fuoco hanno dato la ”scia”», cioè l'ok alla sicurezza antincendio. Il terreno è di proprietà dell'Inps che garantisce di voler risolvere la questione, ma poi prende tempo. Tanto che la Corte dei Conti starebbe per accendere un faro sulla vicenda.
LE REAZIONI
Secondo Giuseppe Ciaglia, avvocato specializzato in diritto urbanistico «l'area è adibita da decenni all'uso sportivo: si potrebbe evitare di demolire la struttura che, a parte il titolo edilizio, è in regola con tutte le autorizzazioni, sospendendo le procedure sanzionatorie. Cosa che Roma Capitale ha fatto altre volte quando ha ravvisato l'interesse pubblico». Replica Giuseppe Gerace, presidente del Municipio: «Per noi è una battaglia di legalità, anche se abbiamo chiuso una struttura abusiva senza poter gioire».