Fiumicino, algerini spariti in aeroporto: la procura in pressing sulla polizia

Fiumicino, algerini spariti in aeroporto: la procura in pressing sulla polizia
di Alessia Marani
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Sabato 4 Ottobre 2014, 00:49 - Ultimo aggiornamento: 8 Gennaio, 08:53

L’affare degli algerini che atterrano a Roma con destinazione Istanbul e poi spariscono nel nulla, si complica.

Adesso è la Procura della Repubblica di Civitavecchia che vuole fare luce sulla vicenda. Ieri mattina il procuratore capo Giovanni Amendola ha chiesto alla Polizia di Frontiera una dettagliata relazione sul fenomeno dei nordafricani in transito sulla rotta Algeri-Istanbul.

GLI INTERROGATIVI

Quanti ne arrivano, quanti e come tentano la fuga, quali stratagemmi escogitano di volta in volta, da quanto tempo il rischio di fughe illegali (e pericolose all’interno del perimetro aeroportuale) va avanti e soprattutto di che profili si tratta, se di clandestini disperati, di manovalanza arruolata dalla malavita organizzata o peggio ancora di possibili attentatori nel nome di Allah: sono solo alcune delle informazioni che la Procura vuole acquisire.

Anche se nessun fascicolo processuale è, al momento, aperto.

Stando ai dati in possesso della Consap, la Confederazione sindacale autonoma di polizia, solo a settembre gli algerini in fuga dall’aeroporto durante lo scalo a Roma «sono stati più di 35, circa 500 dall’inizio dell’anno».

L’SOS DEI POLIZIOTTI

La denuncia-bomba era esplosa mercoledì in un’affollata assemblea dei poliziotti romani, stanchi di estenuanti e surreali acchiapparelle a bordo pista, specie in un momento di massima allerta anti-terrorismo. Gli agenti hanno chiesto l’intervento del Capo della polizia, Alessandro Pansa perché sia trovata una soluzione. I vertici di Polaria, dal canto loro, assicurano: «Il 99,9% degli algerini che tentano la fuga viene riacciuffata». Ma la Consap insiste e dà un’indicazione chiara al procuratore Amendola: «Vada a vedersi i rapporti della Svi (la Squadra verifiche e investigazioni di Frontiera, una sorta di “giudiziaria” dell’immigrazione, ndr) che parlano ogni mese di decine di “persone irrintracciabili”».

«Quello della Procura è un atto dovuto - afferma il dirigente della Polaria Antonio Del Greco - prepareremo la relazione, parlando anche dei 70 stranieri che abbiamo deferito per falso, resistenza e altro. Forniremo i dati del nostro ufficio statistiche dall’inizio dell’anno, non ci sono altre verità da raccontare e non ci sono ipotesi di reato».

Del Greco ribadisce: «La situazione era conosciuta e monitorata da tempo, stiamo cercando varie soluzioni, soprattutto diplomatiche attivando la Farnesina attraverso la nostra Direzione centrale dell’immigrazione perché i controlli all’origine siano potenziati. Siamo i primi a volere che questo problema venga risolto».

E ancora: «Le identità di questi personaggi sono conosciute». Sul caso ha presentato un’interrogazione il senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri: «Che fine hanno fatto gli almeno 500 algerini arrivati all'aeroporto di Fiumicino nel 2014 e poi spariti nel nulla?».

GLI AEREI

Da Algeri per Istanbul atterra ogni giorno un Alitalia alle 7, alle 14 oppure alle 19. C’è uno scalo di 7 ore, oppure notturno, in cui i fuggitivi le tentano tutte: corrono puntando le recinzioni da scavalcare, si nascondono in attesa di sfruttare il momento buono per svignarsela, magari dalle porte allarmate. E se anche finiscono a Istanbul, vengono rispediti indietro con un nuovo scalo a Roma: un’altra possibilità.

LE INCURSIONI

Nel web impazza un video girato a luglio da un turista a Fiumicino: si vede un nordafricano con un giubbino giallo del tipo usato dal personale di terra, correre allo sfinimento a bordo pista, finché non viene fermato da operatori aeroportuali a bordo di tre jeep. Meglio di lui aveva fatto nel 2007 un 80enne che riuscì a eludere la sorveglianza approdando alla guida della sua Hyundai Athos dentro l’aeroporto. Agli agenti disse: «Che volete? Sto cercando il mercato del pesce».

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