Roma, chiusa la discoteca Opus club: il provvedimento del questore dopo risse e feriti nel locale

Otto giorni di sospensione per il locale di via Sacconi: mina la sicurezza pubblica

Roma, chiusa la discoteca Opus club: la decisione del questore dopo risse e feriti nel locale
di Federica Pozzi
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Lunedì 26 Febbraio 2024, 23:13

I residenti del quartiere Flaminio tirano un sospiro di sollievo almeno per otto giorni. Tanti sono quelli di sospensione della licenza notificati tre giorni fa al proprietario della discoteca Opus club, in via Giuseppe Sacconi, su decisione del Questore di Roma il quale, dopo tre denunce sporte da altrettanti giovani per aggressioni avvenute nello stesso locale, ha stabilito che «l’attività costituisce un serio pregiudizio per l’ordine e la sicurezza pubblica dei cittadini». Episodi di malamovida che sono da tempo denunciati dai cittadini: «Sono gravi le due aggressioni, ma è ancora più grave quello che accade fuori tra atti vandalici, schiamazzi, macchine danneggiate. Non si può aprire una discoteca in un quartiere così». 

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LE VIOLENZE 
A far scattare il provvedimento di chiusura tre denunce, effettuate in due diversi commissariati.

La prima, lo scorso 24 gennaio, da parte di un ragazzo che è stato colpito alla testa da un cesto porta ghiaccio. La denuncia è stata sporta contro ignoti perché il vaso è stato lanciato da persone non precisate durante una rissa scoppiata tra due gruppi di giovanissimi, di cui, tra l’altro, il malcapitato non faceva parte. Per lui però sono state necessarie le cure mediche e gli è stato refertato un trauma cranico con otto giorni di prognosi. Le altre due denunce sono state presentate da due ragazzi, il primo febbraio al commissariato di Villa Glori, rimasti coinvolti in una rissa scattata per uno sguardo di troppo con un altro gruppo di coetanei, sempre all’interno del locale. Per loro la prognosi è stata di cinque giorni a causa di ferite da taglio al volto. Gravi episodi di malamovida che hanno portato all’istruttoria redatta dalla divisione di polizia amministrativa quindi al provvedimento del Questore che, in applicazione dell’articolo 100 del testo unico delle leggi di Pubblica Sicurezza, ha disposto la sospensione della licenza per otto giorni a carico del titolare dell’Opus Club. Ma sono state diverse nel tempo le risse che hanno richiesto l’intervento delle forze dell’ordine nella discoteca di via Sacconi. 

I RESIDENTI
«È un problema che va avanti da anni e nessuno fa niente», dice Francesco P., che in zona non solo ci abita ma ci lavora anche da ormai qualche decennio. «Siamo in tanti ad avere esercizi commerciali ma per non dare fastidio ai residenti abbiamo una nostra regola: le serrande si abbassano alle 23». «Quello che non capisco - continua - è come si può pensare di fare una discoteca qui. È grave quello che succede all’interno ma lo è anche quello che accade fuori». 

Macchine danneggiate, risse in strada, schiamazzi a qualsiasi ora della notte, bottiglie di alcolici sparse ovunque e addirittura urina sui muri accanto ai portoni. Ad aver vissuto in prima persona questo tipo di episodi Marco A., che abita a pochi passi dalla discoteca. «Poco prima di Natale, era un venerdì notte, mentre tornavo a casa ho visto due ragazzi che, girati di spalle, stavano facendo i loro bisogni sul muro che confina con il cancello del mio palazzo» - racconta - «mi sono avvicinato per cercare di dissuaderli, erano evidentemente alterati, mi sono venuti vicino minacciandomi». E ancora, a distanza di pochi giorni. «Sono sceso a prendere la macchina una domenica mattina e l’ho trovata distrutta, come altre che erano vicino alla mia, poi ho scoperto che erano stati due giovani che, in stato di ebrezza, erano usciti proprio da quel locale». Un sospiro di sollievo quindi questi otto giorni di chiusura per i residenti che però non sono soddisfatti e continuano a ripetere: «Non può esserci una discoteca qui». 
 

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