Anzio, spari contro un negozio: l’ombra del racket dietro l’agguato. I titolari: «Ora abbiamo paura»

Il raid in piena notte nel cuore della cittadina. Recuperati dai carabinieri quattro bossoli

Anzio, spari contro un negozio: l’ombra del racket dietro l’agguato. I titolari: «Ora abbiamo paura»
di Ivo Iannozzi
4 Minuti di Lettura
Martedì 21 Maggio 2024, 07:11

Ancora colpi di pistola ad Anzio per quello che sembra un vero e proprio atto intimidatorio. Che squarcia il velo su un’ipotesi legata al racket delle estorsioni. Nella notte tra sabato e domenica lungo viale Marconi, nel cuore del popoloso quartiere di Anzio Colonia, ignoti hanno esploso da un’auto in corsa quattro colpi di pistola contro la saracinesca di un negozio di prodotti ortofrutticoli. Ad accorgersi di quanto accaduto è stato il titolare dell’attività commerciale quando al mattino ha riaperto. Sulla saracinesca ha trovato infatti quattro fori di proiettile e ha immediatamente dato l’allarme ai carabinieri di Anzio che hanno eseguito i rilievi sul posto e recuperato quattro bossoli.

Traffico di rifiuti, nove arresti e sequestri: inchiesta partita da un incendio a Frosinone. Tutti i nomi

LE INDAGINI

I titolari sono stati ascoltati negli uffici della Compagnia e i militari stanno cercando di capire se l’episodio era stato preceduto da segnali sospetti.

La zona è anche coperta da telecamere di controllo installate dal comune di Anzio che potrebbero aver ripreso chi ha esploso i colpi di pistola. Sull’episodio i titolari del negozio di ortofrutta preso di mira non se la sentono di commentare.

«Con questa attività ci viviamo e non auguriamo a nessuno di vivere momenti come questo - si limitano a spiegare mentre sistemano con cura gli ortaggi sulle scansie - Vogliamo solo lavorare, fateci lavorare». Nella notte tra sabato e domenica nessuno dei residenti di quel tratto di viale Marconi ha sentito i colpi di pistola. «Ieri mattina (lunedì ndr) ho visto le macchine dei carabinieri sotto casa – racconta un pensionato che abita in una palazzina davanti al negozio raggiunto da colpi di pistola – e poi ho saputo quello che era accaduto, ma non ho sentito sparare perché deve essere successo a notte fonda». La notizia dei colpi di pistola ha scosso il quartiere di Anzio Colonia che in questi giorni si sta preparando alla festa del patrono in programma nel prossimo fine settimana.

«L’episodio francamente sorprende perché questa è una zona nel complesso tranquilla - spiega un commerciante di viale Marconi – Ho l’attività su questa strada da tanti anni e problemi non ne ho mai avuti, così come non ho ricevuto avvertimenti o minacce, anche velate». Eppure quei colpi di pistola sembrano indicare altro. Rimandano infatti agli anni del racket delle estorsioni negli anni ‘80 e ’90 che infestò il territorio di Anzio e Nettuno, anche con negozi fatti saltare in aria. «Non sono più quei tempi – assicura un’altra commerciante – Ad Anzio Colonia ci conosciamo tutti anche perché tante attività sono aperte da molto tempo. Se esistesse un fenomeno come quello del racket delle estorsioni se ne parlerebbe, ma non è così. Almeno per quanto mi riguarda».

I colpi di pistola di viale Marconi ricordano quelli esplosi tre settimane fa da ignoti contro un uomo a Lavinio mare. Un episodio non ancora chiarito e che, al momento, resta avvolto nel mistero: tre bossoli furono recuperati dai carabinieri sull’asfalto di via Re Latino, nel cuore del quartiere, ma dell’uomo preso di mira nessuna traccia. Come di chi aveva sparato quei colpi. «Il problema - spiega Edoardo Levantini del coordinamento antimafia Anzio/Nettuno - da qualche tempo si sta sparando un po’ troppo. Non è certo un bel segnale e questo preoccupa. Esprimiamo comunque preoccupazione per questo atto intimidatorio ai danni di un negozio di Anzio Colonia».

I PRECEDENTI

E ancora: «Solo poche settimane fa a Lavinio è stato messo in atto un agguato per fortuna fallito. Nel contesto territoriale di Anzio e Nettuno dal 1994 ad oggi si sono registrati numerosi attentati ed intimidazioni che hanno colpito imprenditori ed esponenti della pubblica amministrazione. In questi territori – aggiunge Levantini - operano purtroppo una locale di 'ndrangheta ed altre organizzazioni di matrice camorrista. Per questo a nostro avviso è necessaria una forte risposta di tutte le istituzioni. È necessario che i cittadini vittime dei reati di tipo mafioso abbiano il coraggio di denunciare i delitti di usura ed estorsione e che le forze dell’ordine siano sempre più presenti sul territorio».

© RIPRODUZIONE RISERVATA