Non solamente la Vespa Orientalis a minacciare la serenità degli abitanti romani e la sopravvivenza delle api, ma, ora, anche la presenza del Calabrone Europeo ( conosciuto comunemente come Vespa Crabro, ndr), ad insediare le attività di giardinaggio, i magazzini abbandonanti e gli annessi domestici.
Diversi nidi sono stati addirittura segnalati nei comignoli di abitazioni alle porte della Capitale.
Nido di Calabroni Europei a Mazzano Romano
L’allarme scatta nella giornata di ieri: l’andirivieni di calabroni che entravano ed uscivano dalla dependance di una villa a Mazzano Romano aveva fatto insospettire un uomo, proprietario del locale. All’interno dell’edificio aveva scovato un enorme nido di calabroni sul muro. Ma non era tutto: gli insetti, nell’arco di quattro mesi, erano riusciti a rivestire la finestra in legno con la cellulosa. «Erano in procinto di affrontare l’autunno e nel momento in cui ho rimosso il nido - ancora integro - alcune Regine dovevano nascere», osserva l’etologo Lunerti. La presenza significativa di insetti ha dimostrato che l’intera colonia era nel picco dello sviluppo vitale e si sarebbe certamente protratta fino ai primi giorni di novembre. «Con la rimozione del nido sono riuscito a mettere in salvo l'attività degli apicoltori e le 40 arnie presenti a circa 500 metri di distanza dalla dependance», sottolinea.
Cosa sono
La Vespa Crabro è in netta diffusione e la loro massiccia circolazione è arrivata anche nei comignoli o nelle canne fumarie di diverse abitazioni nelle campagne romane. «La stagione piovosa - specifica Lunerti - ha favorito la vegetazione della prima parte dell’inizio del ciclo vitale degli insetti di cui si nutrono ( mosche e tafani, ndr). E questo ha di conseguenza scatenato il proliferare di vespe in ogni angolo della città». Tante le chiamate al giorno per richieste di intervento e rimozione dei favi. «Sono numerose e, alcune, servono a rassicurare buona parte della popolazione letteralmente devastata - psicologicamente - per il timore di essere aggredita da queste specie. Bisogna - conclude Lunerti - sempre rispettare il prossimo, soprattutto coloro che soffrono di entomofobia ( paura degli insetti, ndr).