Maltrattata dal marito, la salva una telefonata. L’uomo picchiava la moglie davanti ai figli e le spiava i messaggi

Una chiamata da una cabina telefonica ha fatto scattare l’intervento dei militari

Maltrattata dal marito, la salva una telefonata. L’uomo picchiava la moglie davanti ai figli e le spiava i messaggi
di Karen Leonardi
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Giovedì 28 Dicembre 2023, 22:31

Ad incastrarlo era stata una telefonata anonima fatta da una cabina pubblica, a Roma, e arrivata alla centrale operativa dei carabinieri della compagnia di Colleferro. Una voce maschile, in modo preciso e dettagliato, aveva denunciato ai primi di dicembre, i maltrattamenti subiti da una donna di 50 anni da parte del marito, un operaio tre anni più grande, con cui era sposata dal 1990.

«La picchia anche davanti al figlio minore, la chiama menomata, mantenuta, le dice che non vale niente, la umilia pure in mezzo alla strada e se andate a guardare le sua braccia, sono piene di lividi».

Così è emersa l’ennesima brutta storia di violenza tra le mura domestiche avvenuta a Carpineto Romano, una caratteristico paesino alle porte di Roma. 

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L’ORDINANZA

I carabinieri della stazione locale, ai quali è stata girata la segnalazione pervenuta all’operatore del 112, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza con la quale è stata disposta la misura cautelare del divieto di avvicinamento alla persona offesa ad una distanza non inferiore a 500 metri. Il provvedimento, firmato a tutela della vittima dal Tribunale di Velletri su richiesta della locale Procura della Repubblica, è stato emesso a carico del marito violento per il reato di maltrattamenti in famiglia. Inoltre, all’uomo, è fatto divieto di comunicazione attraverso qualsiasi mezzo, sia social che con sms e whatsapp, con la vittima. 

La donna si è trasferita, con uno dei figli, in un’altra casa. Per i carabinieri non è stato semplice risalire all’identità della vittima. La telefonata, infatti, era stata molto circostanziata sugli episodi di violenza, ma la persona alla cornetta, probabilmente un vicino di casa, non aveva rivelato il nome della cinquantenne, ma solo la zona in cui viveva. Le indagini effettuate dagli investigatori, nella massima discrezione, mediante consultazione dei servizi sociali, hanno permesso di acquisire gli elementi necessari per l’attivazione del cosiddetto “codice rosso” e di consentire alla vittima, di trovare il coraggio e la forza per raccontare l’incubo vissuto da tempo. Sono stati necessari numerosi tentativi di persuasione dei carabinieri per convincerla a sporgere una denuncia formale, dalla quale è emerso un quadro drammatico fatto di continue vessazioni e umiliazioni, anche alla presenza dei figli e a volte sfociati in aggressioni fisiche, mai però denunciate e refertate per il timore di suscitare l’ira del marito. 

VIOLENZA IN STRADA

Nell’ordinanza sono descritti molti episodi di violenza perpetrati contro la donna anche in mezzo alla strada. Come l’aggressione avvenuta al centro di Carpineto, quando fu insultata e strattonata davanti al bar Pegas, in via corso Matteotti, a causa di una ricetta medica appena ritirata dallo studio che, a detta del marito, era stata compilata in maniera errata. 

Nel fascicolo finito sul tavolo del procuratore viene anche specificato che l’uomo, in preda la gelosia e atteggiamenti di possesso, era solito controllare la sua attività sui social network. « Una volta era entrato nel mio account facebook - aveva riferito la donna agli investigatori- perché conosceva le password e aveva mandato messaggi pieni di insulti a tutti i miei amici, sia che uomini che donne, perché non voleva che avessi delle interazioni con loro». In quell’occasione spaccò il suo cellulare, scaraventandolo a terra e poi la colpì violentemente alla testa con un pugno, provocandole un ematoma che la vittima si medicò da sola, in casa, alla buona, senza andare in ospedale per paura di suscitare una reazione ancora più violenta. La compagnia dei carabinieri di Colleferro nei giorni scorsi ha concluso un’indagine a tutela delle vittime di violenza, perseguendo un quarantenne per stalking nei confronti di una vicina di casa, aggredita e minacciata di morte continuamente sul pianerottolo. 

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