«Chiudendoci in classe non sopprimi le voci». La scritta è apparsa 4 o 5 giorni fa sul prospetto centrale dell'ingresso del liceo classico, linguistico e delle scienze umane Eugenio Montale del quartiere Bravetta di Roma. E il messaggio apparentemente criptico è in realtà esplicito e chiaro per gli studenti. Rivolto alla preside che nei giorni precedenti aveva inviato una circolare per vietare ai ragazzi di aggirarsi per la scuola al di fuori dello stretto orario della ricreazione.
La presunta love story
Motivo? Le voci e gli scherni sempre più insistenti rispetto a una presunta love story con uno studente maggiorenne, un tam tam inarrestabile girato per classi e corridoi.
Gli studenti
«Lo sanno tutti, lo dicono tutti - spiega una studentessa del quarto anno - quella circolare così servera è stata inviata proprio con lo scopo di fare avere meno contatti agli studenti tra di loro e parlarne. Se sia vero non lo so, non conosco nemmeno quel ragazzo, ma la voce gira». La preside, al primo anno al Montale per sostituire la collega andata in pensione, dal canto suo avrebbe smentito, "solo voci" per screditarla.