Più che il movente politico, hanno contato l'invidia e l'astio di natura personale. Dietro all'aggressione che ha visto protagonista, a luglio, Valerio Carocci, leader del Cinema America, c'è una storia di stalking, e nulla di più. Ne è convinta la Digos, che dopo diverse indagini, ha notificato, ieri, una ordinanza, firmata dal gip del tribunale di Roma, che prevede il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dall'esponente della realtà trasteverina.
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Il destinatario della misura, Luca Ricci, è un esponente del centro sociale Acrobax: la scorsa estate aveva affrontato Carocci in strada, a Trastevere, afferrandolo per il collo e cercando di strangolarlo.
I PRECEDENTI
Ma non è l'unico episodio di violenza che ha visto protagonista questa realtà romana. Nel giugno del 2019 alcuni ragazzi che indossavano la maglia amaranto del Cinema America furono aggrediti nei pressi di Piazza San Cosimato. In quell'episodio bersaglio della violenza furono quattro giovani: a processo ora sono finiti 5 militanti di estrema destra vicini a CasaPound. La prima udienza del processo è fissata al 26 febbraio 2021. Pochi giorni dopo quella aggressione, toccò all'ex fidanzata di Carocci, circondata in strada e minacciata. Da allora, in piazza San Cosimato, è stata intensificata la vigilanza delle forze dell'ordine. Agenti in borghese stazionano nella zona dell'arena, a tutela degli organizzatori di quello che è ormai divenuto un appuntamento fisso dell'estate romana.