Roma, prezzo del pane più basso: «Una rosetta a 30 centesimi». Accordo fra i panificatori

All’iniziativa partecipano 300 forni: bloccati gli aumenti fino a dicembre

Roma, prezzo del pane più basso: «Una rosetta a 30 centesimi». Accordo fra i panificatori
di Giampiero Valenza
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Venerdì 13 Ottobre 2023, 00:21

I fornai romani creano il loro paniere anti-inflazione. Sul modello di quanto ha stabilito il governo con la grande distribuzione organizzata, anche i piccoli artigiani con i loro laboratori hanno deciso di scendere in campo e sostenere così chi cerca di far quadrare i conti di fine mese. Una soluzione per tornare ad acquistare un panino o mezzo filone approfittando del negozio di prossimità, quello che sotto casa fa lo stesso lavoro da una vita e che è spesso associato a una famiglia storica di fornai. 

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I NUMERI
«Ci sono circa 300 panifici a Roma, molti dei quali hanno deciso di aderire a una iniziativa della Fippa, la Federazione italiana panificatori, che propone prezzi bloccati per almeno due prodotti da qui a dicembre», dice Leonardo Spadoni, presidente dell’associazione dei panificatori di Roma aderente a Cna.

Al bancone i prodotti con i prezzi bloccati sono essenzialmente due, entrambi simboli della tipicità a tavola della Capitale: il pane casareccio e la rosetta, che hanno un prezzo che oscilla tra i 3,50 e i 4,50 euro al chilo. Quindi, una rosetta si compra intorno ai 30 centesimi. «Ogni panificatore, comunque, è libero di scegliere su quali prodotti puntare: di solito ognuno punta sui suoi “cavalli di battaglia”. Sarà un autunno di tregua con i prezzi nei forni - prosegue Spadoni - Cercheremo di resistere facendo tornare i conti, puntando ad aumentare la quota dei prodotti a prezzo fisso che abbiamo deciso di seguire. Io, per esempio, ho scelto di mantenere tutti i prezzi stabili».

Al ritorno dalle vacanze estive, però, un rincaro al forno c’è stato. E ha toccato una delle più classiche delle merende di Roma: la pizza rossa, quella ben condita d’olio e il bordo molto cotto. Una ghiottoneria che ha il sapore di uno spuntino di metà mattinata o di metà pomeriggio. Se prima la si trovava tra i 10 e i 12 euro al chilo, ora ha avuto un rincaro che la attesta tra i 12 e i 15 euro al chilo. «Il rincaro è stato causato dall’aumento del prezzo di alcune materie prime come i pelati e l’olio - prosegue Spadoni - La pizza rossa è stato il prodotto che ne ha risentito di più». Soprattutto l’olio di qualità - fondamentale per la ricetta perfetta di una pizza saporita - ha portato i prezzi all’insù. E a pagarne le conseguenze è stata la classica pizzetta, il più tradizionale pasto del mordi e fuggi e che in Centro diventa un’esperienza da vivere anche per i tanti turisti appassionati di street food.

IL MERCATO
Nel frattempo, mentre i fornai romani creano il loro paniere anti-inflazione per dare a chi vive in città occasioni in più per fare la spesa senza far soffrire troppo il portafogli, un mercato sta cambiando anche per loro. Il mondo panificazione della Capitale sta mutando il rapporto con i propri clienti, rispondendo sempre di più alle esigenze di pasti pronti che vadano al di là del classico pezzo di pizza bianca incartata e pronta ad essere mangiata camminando. «La tendenza è sempre più quella di preparare piatti pronti - aggiunge il presidente dei panificatori della Capitale - Chi viene da noi sa che puntiamo sulla qualità del prodotto. Questo era un trend che vedevamo ormai da tempo, anche prima della pandemia di Covid-19. Oggi almeno un locale su due ormai propone questo genere di offerta». 

FRITTI E MORTADELLA
E così sul bancone oltre agli spicchi di pizza e mortadella (altro must della cucina street food della Capitale), spuntano le pizze ripiene d’ogni genere e vaschette di alluminio con primi e secondi piatti pronti. Occasioni per un pranzo alternativo, low cost e che non dimentica mai le tipicità romane: sempre più frequenti anche i fritti, come i supplì al telefono e i filetti di baccalà. 

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