Scortesie per i cittadini,
per cortesia basta

di Maria Lombardi
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Giovedì 21 Novembre 2013, 23:01 - Ultimo aggiornamento: 22 Novembre, 07:43
Possiamo fare a meno

di queste cose vergognose

nei nostri uffici?

#Roma #maleducazione




@OrsGiu



Eccone un altro di cartello maleducato. «Non si danno informazioni!! Non si ascoltano lamentele!!!». Cinque punti esclamativi in due righe. Non sono parolacce, è vero, e nemmeno insulti - come quelli minacciati nell'avviso senza vergogna e senza grammatica esposto negli uffici di gestione del Verde urbano - ma ne hanno tutto il tono. Non è una comunicazione interna ma un avvertimento piuttosto aggressivo rivolto a chi fa la fila negli uffici del terzo municipio, a Talenti. E non è nemmeno un trovata goliardica, quel cartello sta lì da mesi e non fa ridere nessuno, anzi. Scritto a mano è incollato sul vetro della cassa dove si acquistano i bolli.



Dare informazioni e raccogliere lamentale non è una gentile concessione dell'impiegato-signore ai cittadini-sudditi. Non è quello lo sportello giusto? Tante persone sbagliano? Ok, allora ditelo con garbo. Cosa costa scrivere: siete pregati di chiedere informazioni e lamentarvi allo sportello numero...Bastano due parole e cambia tutto, il cartello non è più inutilmente scortese.

Non si pretende la gentilezza imposta per legge a Lhéraule, paesino della Piccardia (Francia), dove il sindaco ha emanato un galateo comunale: si deve dire buongiorno, per cortesia, grazie e prego, chi non ci sta vada via. Però almeno fate sparire quei cartelli cafoni e punite chi li scrive. Perché non si comincia - tutti e non solo negli uffici - a dire sempre per favore e a pretenderlo? Fa vivere meglio. Grazie!



twitter: @lombardima



maria.lombardi@ilmessaggero.it