Una città tutta per noi, non rubateci il sogno

di Maria Lombardi
2 Minuti di Lettura
Giovedì 13 Agosto 2015, 23:21 - Ultimo aggiornamento: 14 Agosto, 00:03
Roma deserta, me pare de sogna'

@claudiadimasi





E adesso dopo averne detto tutto il male possibile, lasciamoci coccolare da questa Roma un po’ addormentata. Inteneriamoci, vedendola sfinita e quieta, come si fa con i bambini che finalmente sonnecchiano tra le braccia dopo aver fatto l’inferno. Approfittiamo di questi giorni vuoti e quasi perfetti per far pace, cerchiamo di dimenticare gli ultimi dolori. Il posto per la macchina sotto casa, quello che fino a un mese fa sembrava un’apparizione. Eccolo, è vostro. L'Olimpica veloce che non strappa le solite maledizioni ma addirittura regala brevi silenzi. Vostra anche quella. Come piazza del Popolo dove i turisti accovacciati sulla scalinata della chiesa o seduti ai tavolini sorridono alla luce piena e placida. E le stelle sopra i vicoli in centro dimenticati e liberi, il posto a sedere sulla metro B dove c’è aria e cortesia, via del Corso non più nevrotica, Trastevere che respira dai bicchieri di plastica e dai piercing. Tutto questo bendidio è vostro, peccato per chi se lo perde. Ma chi ha lasciato l’auto in doppia fila proprio davanti al posto sognato tutto l'anno? Tocca suonare il clacson per uscire dalla prigione, un poco di poesia se ne va. E perché c'è una fila sulla tangenziale est che nemmeno la settimana prima di Natale? Ah, è chiuso lo svincolo per la A24 e questo non è per niente romantico. Strano, ci si ferma pure sull'Appia, una colonna lunga così. Incidente sulla rampa per l'Ardeatina e non si fantastica più. Diteci che è uno scherzo, che a Roma non hanno rubato anche agosto. Fateci ancora sognare, per qualche giorno ancora, una città normale.



maria.lombardi@ilmessaggero.it