Chiamato S5, il test è stato presentato alla conferenza sul cancro in corso a Glasgow. Attualmente lo screening preventivo per il tumore del collo dell'utero si basa sul 'Pap test'. Se l'esito è positivo (se ci sono papillomavirus), la paziente viene ricontattata per eseguire un nuovo tampone vaginale (come la colposcopia) che individua eventuali lesioni precancerose. Il test S5 promette invece di fare la stessa cosa a casa, intercettando anche tutte quelle donne che saltano gli screening periodici.
La validità del test è stata verificata finora su 620 donne.
E' risultato accurato sia nell'individuare le lesioni, sia nel distinguere quelle ad alto rischio di trasformarsi in un tumore vero e proprio. Scovare le lesioni precancerose è un passo fondamentale per rimuoverle prima che si trasformino in una vera e propria neoplasia. Secondo i suoi ideatori il test potrebbe entrare nella pratica clinica nel giro di circa cinque anni come opzione aggiuntiva o come vera alternativa agli screening attuali, ma andrà prima ulteriormente provato su un campione ampio di 10 mila donne.
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