Incidente treno Brandizzo, cosa sappiamo sugli ultimi minuti: operai al lavoro, telefonate e autorizzazioni negate

Mercoledì 6 Settembre 2023, 13:37 - Ultimo aggiornamento: 20:23

L'avvio dei lavori (ufficioso) dopo le ore 22

La strage di Brandizzo è stata causata da una pratica comune: l’avvio dei lavori in anticipo, perché (quasi) tutti seguono - sbagliando - questa consuetudine. Questo accade perché le operazioni di manutenzione possono essere eseguite solo quando non causano disagi ai passeggeri, ovvero dopo le 22:00 e durante i fine settimana. Tuttavia, il contratto dei lavoratori prevede solo due turni notturni a settimana. Questa regola viene costantemente elusa attraverso la chiamata volontaria dei lavoratori.

Testimone l’ex operaio della Si.gi.fer. di Borgo Vercelli, Antonio Veneziano. Egli ha già fornito dettagli ai media sulla pratica che era in uso presso l’azienda, spiegando: «In molte occasioni in cui ho lavorato lì (alla Si.gi.fer), quando sapevamo che un treno era in ritardo, anticipavamo l’inizio del lavoro.

In altre parole, quando dovevamo effettuare una regolazione, come il restringimento del binario, che richiedeva l’intervento di un convoglio previsto in orari non corretti, iniziavamo i lavori. Svitavamo i chiavardini, che sono i dispositivi di fissaggio delle rotaie alle traversine in legno. Successivamente, poco prima del passaggio dei convogli, venivamo rimossi dalla traccia. Solitamente, eravamo sei o sette persone in ogni gruppo, ma in queste situazioni, c’era sempre qualcuno che sorvegliava la situazione. Tuttavia, nella tragica notte recente, la situazione è stata diversa, poiché tutti erano sulla massicciata».

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