Ripercussioni
Poche ore dopo l'incontro ravvicinato ad alta quota, i vertici militari del Cremlino confermarono l'episodio minimizzandolo però come conseguenza di «un guasto tecnico», ed escludendo quindi uno scontro a fuoco voluto. Spiegazione che un paio di settimane più tardi l'allora ministro della Difesa d'Oltremanica, Ben Wallace, decise di farsi andar bene con tanto di dichiarazione pubblica: dicendosi convinto che la Russia non avesse in effetti voluto provocare, almeno nella circostanza specifica, alcuna «escalation ulteriore». Interpellata di nuovo adesso, una portavoce del dicastero ha glissato sulla versione "corretta". «Il nostro intento - si è limitata a osservare - è sempre stato quello di proteggere le nostre operazioni ed evitare escalation non necessarie, pur informando l'opinione pubblica e la comunità internazionale». Come a dire: trasparenza, ma non fino alle soglie dell'apocalisse.