«Mi ispirai al volto di un neonato bergamasco», aveva raccontato tempo fa al quotidiano L'Eco di Bergamo, che oggi riporta la notizia della sua scomparsa. Il successo di Cicciobello fu tale che l'azienda di giocattoli arrivò ad avere fino a 550 occupati. La produzione alla Sebino terminò nel 1984, poi il marchio e gli stampi passarono prima alla Migliorati Giocattoli di Pavone Mella, sempre nel Bresciano, e poi alla Giochi Preziosi di Cogliate, in Brianza. Bellini si era formato all'Accademia Carrara di Bergamo e aveva lavorato come artista disegnatore anche negli Stati Uniti e in Austria.
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