Ultimo, un inno alla romanità tra le stelle dell’Olimpico per 65 mila fan. Il 10 luglio ultima data

Da “Sono pazzo di te” al gran finale con “Sogni appesi”, un viaggio per 65 mila fan tra le canzoni più amate del cantautore di San Basilio, con fuochi d’artificio, lampi di laser. E sul palco arriva anche Antonello Venditti

Ultimo all'Olimpico davanti a 65mila fan
di Simona Antonucci
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Domenica 9 Luglio 2023, 16:09

L’amore per l’Olimpico gli batte dentro il cuore da sempre, da quando, bambino, ricevette dal padre una zolla del prato dentro una sciarpa giallorossa. E l’Olimpico lo ricambia, portandolo in trionfo. L’amore per Roma ce l’ha sulla pelle, con il Colosseo stampato sul braccio. Insieme con un microfono e la scritta “All I need is music”, la musica, sua ragione di vita. Ed è stato un bagno di amore tutto romano, l’intenso show con cui ieri sera, allo Stadio, Ultimo ha accolto il suo pubblico, quello che da San Basilio dove è cresciuto si è preso tutta la città. Con un ospite d’onore, Venditti («un padre artistico»), che ha regalato alla serata due suoi cult: Sora Rosa («Ci unisce da sempre»), dice Antonello, che poi intona da solo Notte prima degli esami.

GLI INCONTRI

Fuochi d’artificio, lampi di laser accendono la notte e il palco che lo proietta verso incontri ravvicinati, cantando di passioni davanti a 65mila cuori in tachicardia, frustrazioni (“E visto che ora tu c’hai un altro, io mi sento fuori luogo”), serenate (“Portami con te, dove tutto si trasforma”), tempo (che “Senza fare mai rumore cambia il mondo da vedere”), vita (“La prendo com’è”) e Alba, l’album pubblicato a febbraio in concomitanza con la sua partecipazione a Sanremo con l’omonima canzone. Sono pazzo di te, intona entrando nell’arena. E dal prato e dagli spalti (c’è anche la fidanzata Jacqueline Luna Di Giacomo) si leva un coro che lo accompagnerà tutta la notte. Dal primo brano, e poi Ovunque tu sia, Ti va di stare bene? (ed è tripudio), Sabbia, Nuvole in testa, L’unica forza che ho, Piccola stella, fino alla chiusura affidata a Sogni appesi.

VENDITTI

Un sogno però si avvera, subito dopo Vivo per vivere con l’ingresso di Venditti: vince la musica, vince Roma. Tutti insieme in un abbraccio di note, passione, sudore, lacrime, moltiplicato per migliaia di anime e dilatato dal ledwall di 600 metri quadrati che rimanda immagini di Ultimo, al piano, alla chitarra, in volo su una pedana sospesa o a stringere decine di mani, mixate in diretta con stelle e i visi dei fan.

LA BAND

Un intenso viaggio (con una band d’eccezione: Ainoo alle tastiere, Boni alla chitarra, Carlini al pianoforte, Johnson alla batteria, “Rufio” Littorio alla chitarra, Ottanà al basso, Innesto al sax, Potalivo alla chitarra e ai cori, Di Benedetto al violoncello, Drago al violino, Albrici al trombone, Bottacchiari alla tromba, Mai e Mormile ai cori) declinato in tre medley e le sue canzoni più amate, da Il ballo delle incertezze a Piccola stella, passando per Canzone stupida (mentre scorrono le foto delle critiche pubblicate dai giornali), Colpa delle favole e Pianeti (canta solo stadio), ripercorrendo sei anni di successi.

LA FAVOLA CONTINUA

La favola continua, titolo del suo modo di stare al mondo («credo in una sana ingenuità») e del tour che lo porta a infiammare gli stadi italiani dell’estate: dopo la partenza a Lignano Sabbiadoro, Roma con i tre concerti da tutto esaurito (stasera l'ultima data) per terminare al San Siro di Milano del 17 e 18 luglio.

Con un salto nel futuro, il primo appuntamento per il 2024, l’8 giugno, allo Stadio Maradona di Napoli (i biglietti volano). Una marcia trionfale (per le tre date all’Olimpico sono attesi in tutto 195 mila fan) con i suoi successi (Peter Pan, Fateme canta’, Poesia per Roma) che arriva sulla scia del successo del tour del 2022, dove si è esibito in 15 stadi compreso il Circo Massimo, con 600mila spettatori. Favola pop di un ragazzo, Niccolò Moriconi, 27 anni, di San Basilio, che un po’ Ultimo è stato: ha provato ad Amici, a X Factor, a Sanremo giovani, e non lo presero mai.

L’ESORDIO

Ma anche il suo esordio al mercato di Testaccio (con due singoli in tasca Chiave e Ovunque tu sia) non andò un granché. Cresce con le Emozioni di Battisti, la romanità di Venditti e il mito di Renato Zero e Vasco. Studia pianoforte, tira tardi a Trastevere, s’innamora. Combatte. E ribalta la classifica. Sale ai vertici con dischi, riconoscimenti (59 platini), concerti, Sanremo, senza mai tradire il suo stile che guarda non solo alle nuove generazioni. E la favola non è ancora finita. 

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