Questi ultimi, nati nell’underground milanese, iniziarono come molti proponendo cover di gruppi stranieri quando il cantante della band era Riky Maiocchi che, però, abbandonò i Camaleonti molto presto.
Il successo strepitoso de “L’ora dell’amore” (cover di “Homburg” dei Procol Harum), li catapultò nell’empireo della musica italiana e ancor oggi, e a pieno titolo , proseguono in una carriera intramontabile. Della formazione originale sono rimasti solo Tonino Cripezzi e Livio Macchia. Purtroppo il batterista-metronomo Paolo De Ceglie scomparve prematuramente tanti anni fa.
Il loro segreto? Facile, a dirsi, molto meno a perseguirlo. Classe, padronanza degli strumenti, orecchiabilità, fedeltà a uno stile che non è mai stato imbastardito da contaminazioni alla moda.
Camaleonti di nome, quindi, ma sempre visibili e riconoscibili grazie alla loro genuina identità musicale.
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