Bargain, il nuovo Squid Game è un tuffo nell'abisso: la serie tv sudcoreana fra horror e humour

Il regista Jeon Woo-sung: «Questa storia rispecchia una società in cui la crisi ha reso la vita molto più difficile»

Bargain, il nuovo Squid Game è un tuffo nell'abisso: la serie tv sudcoreana fra horror e humour
di Paolo Travisi
4 Minuti di Lettura
Domenica 12 Novembre 2023, 21:59

Nel mondo della serialità ci sono titoli spartiacque, che diventano modelli di riferimento per generazioni, che alimentano conversazioni social, diventano prodotti da emulare ed invitano l’industria dell’intrattenimento ad investire alla ricerca del prossimo miracolo dello streaming. L’ultimo di questi fenomeni è stata la serie coreana Squid Game, talmente dirompente nella sua popolarità planetaria, che serie e film brandizzati Corea del Sud, oggi, sono diventati il punto di riferimento dello showbiz; a dirlo è il colosso dello streaming, Netflix, il cui 60% degli abbonati su scala globale, nel 2022 ha guardato almeno una serie o un film in lingua coreana. Ecco allora che le piattaforme hanno affilato le armi e tutte vogliono l’ultimo gioiellino coreano, il cosiddetto “K-drama”.

LA NOVITÀ
Paramount+
è entrata a gamba tesa nella competizione, con Bargain - Trattativa mortale, già online con 6 episodi di circa 30 minuti ciascuno (frutto dell’accordo col colosso coreano TVing per un totale di sette serie originali), che racconta con un mix di grottesco, black humour, thriller con punte di horror sanguinolento alla Hostel, la lotta per la sopravvivenza tra squallidi personaggi, in un hotel in mezzo al niente, dove gli uomini sono attirati dalla promessa di poter comprare, (a caro prezzo), la verginità di una giovane liceale, quando invece una gang criminale organizza aste per disperati che possono comprare gli organi dei malcapitati avventori del finto bordello. Almeno questo è quello che il giovane regista Jeon Woo-sung, lascia scoprire solo nella prima mezz’ora. Bargain è stato definito dal New York Times il «prossimo Squid Game» e tanto è bastato per attirare l’attenzione su questo nuovo prodotto coreano, in cui il tema centrale è ancora una volta la crescente differenza sociale, l’isolamento e una diffusa sfiducia verso gli altri, che hanno generato una rincorsa disperata al denaro come unica ancora di salvezza. Questo ci raccontava Squid Game, e questo continua a dirci, attraverso i suoi protagonisti spietati, egoisti, ossessivi, senza scrupoli e privi di morale anche Bargain, in cui i personaggi principali sono tre: un poliziotto che si aggira in mutande per tutta la serie, l’attore Jin Sun-kyu, una ragazza controllata dai criminali con un chip nel cervello, Jun Jong-seo ed un “bravo ragazzo”, Chang Ryul, che compra un rene per suo padre morente, ipotecando il suo occhio per pagare il debito. Via Zoom abbiamo raggiunto il regista della serie, Jeon Woo-sung, che in realtà si è detto sorpreso dell’accostamento. «Non avrei mai immaginato che venisse paragonato a Squid Game, ma forse il motivo è legato al fatto che anche Bargain evidenzia il punto di vista di molti coreani sulla disuguaglianza nella distribuzione dei beni e dei ceti sociali nella società coreana.

Nel nostro paese, la crisi economica ha portato al fallimento di molte aziende e le persone sono in grande difficoltà, ma dal mio punto di vista non direi che sono simili». La grande attenzione del mercato audiovisivo alla Corea del Sud, se da una parte suona come la scoperta della gallina dalle uova d’oro, dall’altra forse nasconde una certa crisi della creatività di Hollywood, anche il regista di Bargain la pensa diversamente.

K-POP
«Penso che lo streaming abbia facilitato l’introduzione di serie di altri paesi, così come il k-pop nella musica, ha ampliato l’attenzione del pubblico mondiale verso di noi. Posso dire che i registi in Corea del Sud si stanno impegnando molto nel creare qualcosa di nuovo, ma non credo si sia esaurita la creatività», e cita come esempio del nostro paese, il cinema di Paolo Sorrentino. Bargain, girata come se fosse un unico piano sequenza, cioè senza evidenti tagli di montaggio (che ci sono), lungo tre ore, si conclude con un finale post-apocalittico che lascia spazio per Bargain 2.
 

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