Perugia, proprietario denuncia inquilino ma finisce nei guai: affitto in nero

Appartamenti in affitto a Perugia
di Michele Milletti
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Martedì 23 Aprile 2024, 10:18 - Ultimo aggiornamento: 10:19

PERUGIA – Rapporti che si guastano, un accordo basato su un patto non completamente alla luce del sole che salta, denunce incrociate: è così che un appartamento in affitto diventa guerra giudiziaria.

LA RICOSTRUZIONE

Succede a Ponte San Giovanni. Succede che un 38enne di origini albanesi, commerciante d’auto, decida di prendere in affitto una porzione di appartamento a piano terra, di proprietà di un perugino che abita al piano superiore. Un affitto, secondo quanto ricostruito ieri in sede di interrogatorio a seguito della denuncia presentata negli scorsi giorni, non propriamente alla luce del sole.

Il giovane imprenditore, assistito dall’avvocato Gianni Dionigi, ha infatti spiegato agli investigatori come l’affitto fosse stato ufficialmente stipulato soltanto per una porzione dell’appartamento, e cioè per una camera sola a 150 euro mensili. Cifra che potrebbe essere considerata giusta ma nella realtà le cose sarebbero state decisamente diverse: l’uomo ha infatti spiegato come avesse disponibilità non soltanto di una camera ma di fatto dell’appartamento intero e non certo per generosità dei proprietari di casa, quanto per un accordo parallelo non compreso nelle carte ufficialmente firmate che prevedeva un pagamento in nero.

Per l’esattezza 250 euro che, in questo imperfetto mix di soldi alla luce del sole e altri per nulla, fanno la somma di quattrocento euro mensili per avere di fatto la disponibilità di tutto l’appartamento.

Un gioco tra le parti evidentemente tutt’altro che lecito, almeno per una parte, andato avanti per diversi mesi finché i rapporti tra padrone di casa e inquilino non si sono incrinati per questioni personali e tutte le problematiche sono venute a galla.

Al punto, come detto, che nei giorni scorsi il trentenne albanese è stato denunciato per esercizio arbitrario delle proprie ragioni in quanto accusato dal padrone di casa (assistito dall’avvocato Barocci) di aver cambiato le serrature di casa per impedirne l’ingresso in casa. «A seguito di controversie sulle spettanze rispettive delle stanze da abitare - è scritto nel capo di imputazione - senza preventiva autorizzazione e senza fornire copia, con violenza cambiava la serratura del portone di ingresso dell’appartamento impedendone l’accesso» allo stesso proprietario che, si legge sempre nel capo d’imputazione «aveva conservato, da contratto, la disponibilità di alcuni spazi ubicati nell’appartamento parzialmente locato».

Di fronte a queste contestazioni, l’inquilino ha risposto anzitutto raccontando della modalità non proprio legale di pagamento dell’affitto e preannunciando una denuncia alla guardia di finanza, ma anche sostenendo come le serrature fossero state cambiate non tanto per impedire l’ingresso del padrone di casa quanto per motivazioni di carattere strettamente personale.

Una situazione particolarmente controversa cui si aggiunge, secondo sempre il racconto fatto dall’albanese alla polizia giudiziaria, anche una scoperta che avrebbe fatto negli ultimi periodi e cioè il fatto che i padroni di casa avrebbero provveduto a installare, evidentemente a sua insaputa, alcune telecamere all’interno dell’appartamento da lui occupato nella modalità che ha raccontato, commettendo quello che (se dimostrato da eventuali successivi accertamenti) potrebbe essere considerato a tutti gli effetti un altro illecito penale.

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