Poco distante c’è il vicesindaco Riccardo Corridore che invece non si dice spiazzato dalle dimissioni del primo cittadino: «È una decisione che covava da una decina di giorni - dice il vicesindaco - una decisione che non mi ha stupito, ma conoscendolo bene posso dire che si tratta di dimissioni irrevocabili, non tornerà indietro sui suoi passi, ci ho riparlato al telefono ed è convinto di quello che fa e farà». Lo stesso Corridore fa capire che qualcosa non andava per il verso giusto nei rapporti con alcuni esponenti di Alternativa Popolare a Terni «Ma di questo vi parlerà lui». Ed è proprio Bandecchi, raggiunto telefonicamente, a comunicare le prime verità sui motivi delle dimissioni: «Mi hanno fatto girare le p... alcune persone di Alternativa Popolare a Terni, non è il vice sindaco Corridore il problema - vuole precisare - ma altri; non faccio nomi e cognomi, ma ci sono persone che non hanno capito cosa vuol dire costruire qualcosa di nuovo, un futuro diverso, perché noi non siamo né il Pd né Fratelli d’Italia, ma un partito del tutto nuovo, e qualcuno non lo ha proprio capito, peggio per loro». A far traboccare il vaso delle incomprensioni sembra essere stato il congresso programmatico di fine gennaio di Alternativa popolare non andato come sperato da Bandecchi, con tensioni sia a livello locale che nazionale. Poi, sfociate nella decisione drastica di ieri sera.
Parole che rimbombano a palazzo Spada mentre assessori e consiglieri sono in conclave rinchiusi nella sala del Consiglio comunale, sono tutti in evidente stato di choc e le accuse di Bandecchi li colgono ancora più di sorpresa: «Non resta che attendere- continua Verdecchia - che parli ufficialmente». Intanto, la città ha un altro sindaco dimissionario dopo Leopoldo Di Girolamo, travolto però da una vicenda giudiziaria.
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