Addio all'architetto Rolando Tocchi. «La forma della città di Terni si deve al suo disegno moderno»

Addio all'architetto Rolando Tocchi. «La forma della città di Terni si deve al suo disegno moderno»
di Aurora Provantini
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Lunedì 22 Aprile 2024, 22:19

TERNI - Dal grattacielo più alto dell’Umbria al complesso Sice di Campomicciolo. Da quell’architettura verso l’alto a quel primo intervento di imprenditori privati nel nuovo regime di edilizia agevolata, che si sviluppa in orizzontale. La forma della città di Terni si deve anche all’architetto Rolando Tocchi, scomparso domenica scorsa all’età di 92 anni. Una lunga carriera, la sua, iniziata poco dopo la laurea con l’insegnamento di disegno tecnico all'Istituto industriale e proseguita ai vertici dell’ordine professionale, che contribuì a fondare nel 1962.  Fu presidente dell’ordine degli architetti e fu membro prima della commissione edilizia a partire dagli anni Sessanta. Poi anche della commissione urbanistica del Comune di Terni fino agli anni Settanta. Tra i progetti che non possono essere dimenticati, c’è il Tulipano: ventuno piani fuori terra per una superficie complessiva di oltre 25mila metri che sembravano trasferire su carta quella sua visione di sviluppo del territorio che ha caratterizzato ogni sua opera. Tantissime. Le prime nella sua città di origine, Leonessa: la scuola elementare e media (1962).  Poi nella città di adozione, Terni.  Qualche anno  dopo progettò la scuola elementare di via XX settembre, palazzine private, il complesso per uffici e abitazioni di via Curio Dentato, i grattacieli di via Farini. Anche l’ampliamento della chiesa di San Cristoforo, è opera sua. «Qui Rolando Tocchi ha dimostrato una grande qualità nel dettaglio e nella materia – evidenzia Francesco Andreani, collega e già assessore all’urbanistica –  e una particolare abilità nella connessione con la chiesa storica». Un grande insegnante anche per i colleghi. «Moderno nel disegno  e innovatore nei materiali» - conferma Andreani. Un Ridolfi moderno. Un grande appassionato di sci. L’ultimo saluto m in cattedrale alle 15,30.

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