L'area di cinque ettari dove dovrebbe sorgere la clinica non è più della Ternana: ceduta ad Unicusano

L'area di cinque ettari dove dovrebbe sorgere la clinica non è più della Ternana: ceduta ad Unicusano
di Corso Viola di Campalto
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Martedì 5 Settembre 2023, 09:06 - Ultimo aggiornamento: 8 Settembre, 16:52

L'Unicusano ha deciso di tenersi l'area denominata "Ternanello", acquisendola dalla Ternana prima che venissero vendute il 24 luglio scorso tutte le quote della società rossoverde al gruppo farmaceutico di Nicola Guida (per alleviare anche il prezzo delle quote stesse). Un terreno di cinque ettari tra viale Prati, strada di Santa Filomena, via XX Settembre e il fiume Nera dove la società di via della Bardesca voleva creare una clinica privata da 200 posti, 100 dei quali convenzionati con il sistema sanitario nazionale, utile come superficie compensatrice nell'ambito della "Legge Stadi" per costruire a sua volta il nuovo Liberati. Un progetto rimasto congelato in Regione, con il sindaco Stefano Bandecchi che ora dovrà decidere quale tipo di direzione deve prendere per ridare dignità allo stadio consumato dal tempo e dal conseguente degrado con la convenzione tra Comune e Ternana che scadrà a fine 2024.

Un terreno di cui si parla da anni per l'originaria intenzione di svilupparci il centro sportivo per il settore giovanile da parte della Ternana stessa, con la palla dell'operazione che è passata ne tempo da Agarini a Longarini, da Longarini a Bandecchi ed ora all'Unicusano. Una telenovela iniziata nei primi anni Duemila, con la presidenza di Luigi Agarini quando nacque l'idea di un moderno "Ternanello", con la società che si rivolse al Comune e ottenne i terreni per creare campi di allenamento, strutture di supporto, un nuovo punto di riqualificazione e, soprattutto, sviluppo per la città. Ma a fine 2003, quando era tutto pronto ed erano stati affidati i lavori, ecco lo stop. Una ditta esclusa fece ricorso al Tar, vincendolo. Contestò, soprattutto, le procedure con le quali i lavori erano stati affidati. L'allora sindaco Paolo Raffaelli disse sconsolato: «La Ternana sta andando in serie A. Questo stop è un brutto ostacolo». La Ternana era seconda in classifica in serie B, ma in serie A non ci andò.
Da lì a poco, il gruppo Agarini, Tad-Fin, cadde in crisi e mollò tutto. Un decennio dopo, nuova proprietà con Edoardo Longarini. Si pensò di riprendere l'idea di un centro sportivo, su quello stesso terreno. Nuovo progetto da 4 milioni di euro, due campi in sintetico, foresteria e cubatura edificabile. La Ternana avrebbe realizzato tutto, per passarlo al Comune dopo 39 anni. Era il 2012. Anche in questo caso un buco nell'acqua tra attese protratte, burocrazie, rinvii. Poi, la proprietà accantonò tutto, avendo anche programmato di cedere la Ternana. Cessione avvenuta nel 2017 a Unicusano. Cioè Stefano Bandecchi, il quale, dopo aver prima temporeggiato sul progetto e poi provato a riconsiderarlo, cambiò le cose, proponendo di rifare di tasca propria lo stadio Liberati e, con la "Legge stadi", recuperare l'investimento con una clinica specializzata da realizzare proprio nell'area della Città dello sport. Per il centro sportivo, è stato trovato con il Comune il terreno di Villa Palma, stralciato da un'area edificabile con una variante urbanistica, un altro progetto naufragato tra ricorsi e contro ricorsi.
Il 22 luglio scorso la cessione del ramo di azienda ad Unicusano insieme alla Ternana Femminile. Chissà cosa uscirà ora dal cappello degli amministratori dell'Università romana.
 

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