Perugia, boom di richieste di cremazioni. Il Comune raddoppia l'impianto

Lo scorso anno 1813 richieste, quest'anno già oltre 1900. C'è chi vine da fuori per costi più bassi etempi di attesa ridotti

L'ingresso del crematorio al cimitero monumentale
di Riccardo Gasperini
3 Minuti di Lettura
Lunedì 18 Dicembre 2023, 08:44 - Ultimo aggiornamento: 08:45

Il Comune spinge sulla pratica relativa al secondo forno crematorio per il cimitero monumentale. Servirà a fare fronte alle richieste in crescita, non solo dal territorio perugino e limitrofo, ma anche da fuori regione. Proprio per questo motivo tempo fa è stato approvato uno studio di fattibilità tecnica ed economica per la realizzazione della seconda linea del Crematorio Ariodante Fabretti, che sarà finanziata con la contrazione di un mutuo per 1,2 milioni di euro. Della pratica se ne è parlato anche pochi giorni fa in commissione Bilancio di palazzo dei Priori. In merito al nuovo forno crematorio, il dirigente dell’area opere pubbliche Fabio Zepparelli ha ricordato che l’intervento «è stato preceduto da un’analisi dell’investimento e dei dati concreti».

I DATI

Sono proprio i numeri a dare una precisa indicazione sulla necessità di dotare l’area cimiteriale di un secondo forno crematorio. Se qualche anno fa si parlava di un numero di 1600 cremazioni nell’arco di 12 mesi, il 2022 si era chiuso con 1813 cremazioni. Ad oggi i dati parlano di 1900 domande: è il dato del 2023, ancora non terminato e che dunque sarà maggiore nel bilancio finale. Già in fase di annuncio dello studio di fattibilità, il Comune spiegava che «nel corso degli ultimi anni, anche a seguito della pandemia, è emersa la necessità di dotarsi di un secondo impianto di cremazione, per far fronte alla crescente richiesta, proveniente anche da altri comuni, ed altresì al fermo per manutenzione dell’impianto esistente, attivo anche h24 in caso di emergenza».

Con precedenza per i residenti nel territorio comunale, i tempi medi di attesa si attestano sui 5 o 6 giorni. La seconda linea, dal momento dell’entrata in funzione, permetterà di rendere più efficiente l’attività sia per il territorio comunale, sia per i comuni limitrofi, accogliendo più richieste anche da fuori regione. Numerose visto che la gestione diretta del Comune rende il servizio concorrenziale rispetto ad altre città dove c’è una gestione privatistica, con costi maggiori per i cittadini. Proprio nei giorni scorsi, a proposito di ceneri dei defunti, sono emerse novità dal Vaticano, che ha aperto alla possibilità che le ceneri di un defunto possano essere deposte in «un luogo sacro» anche comune, come accade per gli ossari. L'importante è che si indichi per ciascuno «i dati anagrafici per non disperdere la memoria». Inoltre l'autorità ecclesiastica «può prendere in considerazione e valutare la richiesta da parte di una famiglia di conservare debitamente una minima parte delle ceneri di un loro congiunto in un luogo significativo per la storia del defunto». L’ha affermato il Dicastero per la Dottrina della Fede in un documento controfirmato dal Papa

© RIPRODUZIONE RISERVATA