Sotto il monastero di Sant'Anna spunta
un lavatoio medievale

Il lavatoio medievale scoperto al monastero di Sant'Anna a Foligno
di Giovanni Camirri
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Mercoledì 6 Agosto 2014, 17:13 - Ultimo aggiornamento: 17:44
FOLIGNO -Un lavatoio pubblico del 1200. il sensazionale regalo che il terremoto del 1997 ha fatto al Monastero di Sant'Anna a Foligno che nel gennaio scorso ha accolto La Madonna di Foligno di Raffaello, nel suo viaggio di rientro da Milano ai Musei Vaticani. A raccontare la scoperta e la grande gioia che ha generato suor Claudia, la portavoce del monastero di Sant'Anna.

«I lavori di consolidamento della Chiesa del Monastero hanno portato a scoprire che sotto il pavimento c'era uno spazio vuoto. Le successive opere di verifica hanno permesso di riportare alla luce quello che fu un lavatoio pubblico, dotato di un sistema idraulico complesso, servito da grandi giare di terracotta». Un ambiente antico, ma innovativo se si considera sia la sua funzione pubblica e particolarmente avanzato in forza delle sue dotazioni di tecnica idraulica. Se fosse ancora in funzione oggi quel lavatoio pubblico equivarrebbe ai moderni sistemi di lavatrici a gettoni. L'antico lavatoio pubblico, però, non è l'unica scoperta dovuta al terremoto del 1997. Perché nell'ambiente dove scoperte e riportate alle luce le grandi giare e il sistema idraulico di lavaggio e risciacquo, alcuni sondaggi hanno permesso di verificare la presenza di uno strato risalente al mille avanti Cristo. Il tutto sotto il pavimento della splendida chiesa del Monastero di Sant'Anna che risale al 1500. L'intero complesso del monastero, che si trova nel centro storico di Foligno, in via dei Monasteri, è uno scrigno di fede e di arte sacra senza pari. Così come appare oggi il monastero di Sant'Anna è l'espressione di una sovrapposizione di fasi costruttive differenti e di acquisizioni successive (che hanno fatto sì che all'interno del convento si trovi inserita la casa dell'Alunno e la sua bottega, con graffiti autografi). Venne fondato ex novo, come spiegano le stesse fonti del Monastero, da Fra' Paoluccio Trinci probabilmente fra il 1385 e il 1388. Al suo interno il monastero è ricco di affreschi, databili soprattutto al XV-XVI secolo, che decorano la cappella, il refettorio, il coro e i chiostri e che consentono una sicura ricostruzione della spiritualità delle origini e di quante nei secoli l'hanno abitato. La storia più recente ha visto il lavoro congiunto della soprintendenza e delle suore, per recuperare e rivitalizzare le strutture del monastero, sorprendente testimonianza della vitalità e attualità del passato religioso, culturale e artistico che le Terziarie Francescane con rara forza hanno conservato e trasmesso nei secoli, per metterlo ancora oggi a disposizione di tutti. Il monastero è visitabile da chi lo desideri e proprio le suore accompagnano i visitatori ricostruendo con loro, in un viaggio di fede e di storia che attraversa diverse epoche, l'intero complesso che ha accolto nei secoli passati, e di nuovo nei mesi scorsi, La Madonna di Rafafello.
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