La missione di pace del cardinale Matteo Zuppi, inviato del Papa per la pace in Ucraina, non si ferma. Segno che qualcosa, seppur debole, si sta muovendo. Mentre era in volo per l'Italia dopo il colloquio con i funzionari di Pechino al Ministero degli Esteri cinese, lo ha raggiunto la notizia che la Russia è pronta a fissare con lui un secondo passaggio, dopo la visita fatta al Cremlino a luglio.
La missione di Zuppi a Pechino incassa l'impegno della Cina per il grano ucraino e per la pace
«Gli sforzi del Vaticano stanno continuando e il suo inviato verrà nuovamente» a Mosca, ha affermato Lavrov, il ministero degli esteri russo.
Il cardinale Zuppi è arrivato a Palermo per prendere parte ad una messa per il trentennale del martirio di don Pino Puglisi. I giornalisti che lo hanno avvicinato hanno ottenuto pochi commenti: «C'è stata una grande attenzione da parte del governo cinese. Una discussione franca con l'inviato per l'Ucraina, con un importante scambio di vedute anche di prospettive per il futuro. C'è stato un impegno da parte di Pechino? Beh, tutti devono spingere nella stessa direzione che deve essere quella di trovare la chiave di una pace giusta e sicura».
Sul concetto di pace giusta e sicura non si è sbottonato, ma le autorità russe sembrano pronte ad una nuova tornata di colloqui per sbloccare il nodo ingarbugliato del trasporto dei cereali ucraini, dei bambini ucraini deportati dai russi in territorio russo. È «importante perché la pace si fa dialogando e trovando gli spazi possibili e necessari. È sicuramente una dichiarazione positiva e va nella direzione auspicata da Papa Francesco» ha aggiunto il cardinale ai microfoni della tv dei vescovi Tv2000.
Il presidente Putin incontrando a Sochi il presidente bielorusso Alexander Lukashenko, ha ripetuto che è l'Ucraina ad avere rifiutato i negoziati, mentre il suo paese «non ha mai rifiutato negoziati sull'Ucraina, se la controparte li vuole, che lo dica». Per Zuppi, comunque, «la palla non è solo nel campo ucraino. Devono giocare tutti. L'Ucraina ha già giocato e ha presentato anche le sue proposte. In realtà per la pace devono giocare tutti quanti».
In Cina Zuppi è restato il tempo necessario per avere uno scambio di vedute con il diplomatico Mao Ning, ma di questo colloquio non c'è traccia né sulle testate e i siti filo-governativi. Nessun accenno nemmeno sul sito degli organismi ufficiali dei cattolici cinesi, a conferma della volontà di Pechino, riferisce l'Ansa, di tenere distinti i piani tra i contatti diplomatici con il Vaticano e la vita della Chiesa in Cina.