Caso Frontini, prova generale del consiglio: tutta la maggioranza si presenta insieme al voto in Provincia

Moricoli: «Siamo andati tutti insieme per lanciare un segnale». Martedì in aula le interrogazioni: gli scenari

Caso Frontini, prova generale del consiglio: tutta la maggioranza si presenta insieme al voto in Provincia
di Massimo Chiaravalli
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Lunedì 18 Marzo 2024, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 18:09

«Noi abbiamo votato tutti». La maggioranza che sostiene la sindaca Chiara Frontini interamente in trasferta a palazzo Gentili, dove ieri erano aperte le urne per il rinnovo del consiglio provinciale. Un’ondata di 19 persone ha varcato le porte dell’ente di via Saffi per dare un segnale di unità granitica, dopo la notizia dell’indagine che sta toccando lei e il marito Fabio Cavini.

La cena dei veleni in casa del consigliere Marco Bruzziches, con le minacce di Cavini alla sua famiglia che hanno portato alla querela contro i due, sembra non aver intaccato la squadra della sindaca. A confermarlo è Paolo Moricoli, uno dei consiglieri del gruppone a palazzo dei Priori. Anche se poi, per vedere schede alla mano se questa unità sarà confermata anche all’atto pratico, bisognerà attendere lo scrutinio al via stamattina alle 8,30. Perché in corsa c’è anche una lista civica che fa capo a Frontini e di franchi tiratori in questi anni se ne sono visti già parecchi, in varie occasioni.

Resta il fatto del segnale, al momento. «A parte la consigliera Alessandra Croci, che ha votato alle 8 spaccate, prima in assoluto perché poi doveva partire - dice Moricoli - noi ci siamo presentati tutti insieme». Il motivo è semplice: «Alla luce di quello che sta succedendo - continua - abbiamo voluto dare un segnale di compattezza».

Timore che qualcosa possa andare storto? «Vedremo i risultati, ma presumo che non ci sia stato alcun franco tiratore. A questo punto sarebbe una grossa sorpresa».

Anche perché martedì nella sala d’Ercole è in programma la seduta con all’ordine del giorno le interrogazioni. Ci sarà un martellamento sulla sindaca da parte delle opposizioni, che hanno già annunciato di voler chiedere spiegazioni approfondite. Il tutto - e si sono ben guardate da non lasciare le parole al caso - esclusivamente dal punto di vista politico: nessun gruppo ha varcato il confine neanche di un millimetro, entrando nel campo della procura.

In aula saranno due gli scenari possibili. Il primo: introduce la sindaca e si apre il dibattito. Il secondo: partono le interrogazioni, Frontini risponde singolarmente e nessun altro ci mette bocca. A spiegare tecnicamente il meccanismo è il presidente del consiglio Marco Ciorba, regolamento alla mano: «Se c’è una comunicazione del sindaco, che va fatta in apertura di seduta, questo poi genera il dibattito, sempre che qualcuno ritenga di dover intervenire. Le interrogazioni, invece, non lo generano mai». In pratica, «c’è l’interrogante, chi è chiamato a rispondere - conclude Ciorba - e poi la controreplica». Una partita a scacchi in cui la prima mossa spetta a Chiara Frontini.

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