Violentata in un camper durante il rave sul lago di Mezzano

Il rave sul lago di Mezzano del 2021
di Maria Letizia Riganelli
2 Minuti di Lettura
Mercoledì 27 Marzo 2024, 05:20 - Ultimo aggiornamento: 20:57
«Mi ha bloccato nel camper e si strusciava contro il mio corpo». Non solo alcol e droghe al rave sul lago di Mezzano, ma anche una violenza sessuale. A quasi tre anni dal maxi raduno illegale, che portò diecimila persone da tutta Europa sulle sponde del piccolo lago della Tuscia invandendo e occupando 30 ettari di terreno agricolo privato, è iniziato il processo per stupro a un giovane che la notte di Ferragosto del 2021 approfittò di una ragazza durante il rave. Ieri mattina davanti al collegio del Tribunale di Viterbo l’ammissione prove, ma la vittima non si è presentata e non si è nemmeno costituita parte civile. A difendere l’imputato gli avvocati Fausto Barili e Flavio Bianchi. Quella notte a Mezzano, comune di Valentano, migliaia di giovani si accamparono per organizzare un raduno musicale. Scorrevano alcol e droghe tra le tende allestite. La giovane avrebbe conosciuti moltissime persone, tra cui l’imputato che l’avrebbe invitata a salire nel suo camper. Qui sarebbe avvenuta la violenza. «Mi ha bloccato con violenza nel camper - ha raccontato la giovane agli inquirenti - e mi ha costretto a subire atti sessuali. Si strusciava contro di me e mi palpeggiava». La vittima, che sarà ascoltata alla prossima udienza, sarebbe riuscita a uscire dal camper e dileguarsi tra la folla. Ma non appena arrivata a casa si sarebbe presentata dalle forze dell’ordine per sporgere denuncia. Raccontando tutta la violenza, subita il giorno di ferragosto.
Quello raccontato dalla ragazza non è l’unica tragedia avvenuta nella quattro giorni di eccessi. Il rave iniziò con alcuni ragazzi finiti in coma etilico, e proseguì con un 24enne morto nelle acque del lago di Mezzano. La vittima, Gianluca Santiago, di nazionalità britannica, ma residente a Reggio Emilia, la notte del 16 agosto, quando il rave era iniziato solo da poche ore, si era tuffato nel lago. Il corpo venne trovato solo dopo giorni. L’allarme era stato dato da un suo amico inglese, che non l’aveva visto riemergere dopo alcuni tuffi. Sul rave illegale è già in corso anche un altro procedimento. Imputato un 36enne albanese per invasione di terreni in concorso. L’uomo finì nei guai perché, per dare un passaggio a un amico, violò l’obbligo di dimora a Viterbo e fu identificato dalle forze dell’ordine. Che gli contestarono entrambi i reati. Al momento è l’unico identificato per il rave sui terreni agricoli privati. 
Il processo per violenza sessuale entrerà nel vivo solo a gennaio del 2025.
© RIPRODUZIONE RISERVATA