Aldo Spinelli durante l'interrogatorio: «Ho 84 anni ma me ne sento 40». Il figlio Roberto: «Ingestibile dopo la morte di mamma, abbiamo pensato a un tutor»

«Mio padre non riusciva a capire che non si poteva fare», racconta davanti al giudice per le indagini preliminari, che sta indagando sull'inchiesta Genova

Aldo Spinelli, il figlio Roberto: «Diventato ingestibile dopo la morte di mamma, pensammo a un amministratore di sostegno»
3 Minuti di Lettura
Venerdì 17 Maggio 2024, 09:30 - Ultimo aggiornamento: 23:58

Aldo Spinelli era diventato «ingestibile», al punto che più volte si era pensato di «mettergli un amministratore di sostegno»: questo il ritratto che Roberto Spinelli fa del padre davanti al giudice per le indagini preliminari del caso Genova. «Dopo la scomparsa di mia madre era impossibile gestirlo. Era una situazione in cui più volte abbiamo pensato di mettergli l'amministratore di sostegno», tanto che i suoi legali hanno chiesto allo psichiatra Marco Lagazzi di svolgere alcuni accertamenti sulla salute psicofisica dell'84enne "zar" del porto.

Corruzione a Genova, caso Toti. I finanziatori spazientiti: «Svegliamo la Regione». Le intercettazioni e la strategia difensiva

Spinelli, il figlio Roberto parla dei rapporti di Aldo con Toti e Signorini

Sui rapporti col governatore Giovanni Toti, «mio padre non riusciva a capire che non si poteva fare»,  racconta Spinelli jr al giudice, parlando di una situazione da «far west», con il padre che continuava a disattendere i suoi consigli. E comunque era «Toti che lo chiamava» quando c'erano «situazioni elettorali o delle cene», sostiene.

Al gip, inoltre, Roberto Spinelli riferisce dei rapporti tra l'ex patron del Genoa e del Livorno e il presidente dell'Autorità portuale Paolo Signorini. «Lui ha trovato in questo Signorini un supporto - racconta -.

Non c'era più mia madre, mio padre ha la quinta elementare ed è un uomo di 84 anni, ma Signorini è una persona laureata, scolarizzata, nella sua vita penso volesse fare il funzionario pubblico e poi è andato in Iren, uno di questo livello può fare queste cose?». Per quanto riguarda i bonifici ai partiti «io ho intimato a mio padre di non far più finanziamenti a soci da anni. Io non ho mai dato finanziamenti illeciti in cambio di favori». 

Aldo Spinelli alla giudice: «Signorina voglio parlare». E lei lo gela: «Se vuole mi chiami dottoressa»

«Io voglio parlare, non me ne frega niente», ha detto l'imprenditore ai domiciliari contro il parere del suo avvocato che gli aveva raccomandato di avvalersi della facoltà di non rispondere anche per via della glicemia molto alta. «Ma non vuol dire - dice Spinelli riferendosi proprio alla glicemia - io voglio parlare...non me ne frega niente...la posso misurare anche davanti a voi, però è scesa». Poco dopo l'imprenditore, come scrivono alcuni giornali, si lancia in un altro discorso che poco c'entra con l'interrogatorio. Il giudice chiede infatti dove e quando è nato e lui risponde: «Il 4 gennaio del 1940 però mi sento dell'80, non del '40». Un quarantenne e non un'ottantaquattrenne insomma, che è un fiume in piena tanto che la giudice gli ricorda: «Guardi, qui siamo in sede di interrogatorio e quindi se lei decide di rispondere deve rispondere alle domande che le vengono fatte e io ora non le ho fatto ancora nessuna domanda». E poco più avanti lo riprende di nuovo, quando Spinelli la chiama «signorina». «Guardi - risponde la gip Faggioni - io non mi chiamo "signorina", se vuole mi chiami dottoressa perché sono un giudice».

© RIPRODUZIONE RISERVATA