«Vaccini, fate i richiami». Rischio recrudescenza per morbillo e pertosse

«Vaccini, fate i richiami». Rischio recrudescenza per morbillo e pertosse
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Domenica 5 Maggio 2024, 09:11

Più gli anni passano più ci si dimentica che è importante continuare le vaccinazioni dell'infanzia. Lo confermano le recenti statistiche del ministero della Salute sui programmi di immunizzazione che fanno una fotografia anche sul Lazio. E con minori tassi di vaccinazione è sempre più alto il rischio di una recrudescenza di alcune malattie, come il morbillo o la pertosse.

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IL DOSSIER

Il Lazio è in vetta alla classifica dei vaccini per i bimbi piccolissimi. Il dossier fa un'analisi al 2022 e fotografa come si sia superato il 97% di coperture vaccinali per chi ha due anni per poliomelite, difterite, tetano, pertosse, epatite B, morbillo, parotite, rosolia, haemophilus influenzae. Poi, a lungo andare, si dimenticano i richiami. E si arriva al 67% per la difterite e il tetano o al 66% per la pertosse. «Fortunatamente rispetto al report precedente c'è comunque un miglioramento, perché venivano dalla pandemia di Covid che aveva ridotto l'aderenza alle altre vaccinazioni per i bambini - spiega Miriam Lichtner, docente ordinario di Malattie Infettive della Sapienza (polo Sant'Andrea) e componente della Simit, la Società italiana di Malattie infettive e Tropicali - È vero che aumentando l'età tutti i richiami come quello della pertosse o sul morbillo hanno una riduzione rispetto a quanto accade invece per i nuovi nati. E l'effetto lo stiamo notando in queste settimane, con una recrudescenza dei casi di morbillo e pertosse per i giovani adulti. Da dicembre, per il morbillo, abbiamo avuto una vera e propria impennata, un numero di casi crescenti in linea con quanto però sta avvenendo a livello europeo». Per quanto riguarda la lotta al meningococco, a vaccinarsi sono solo il 55% dei cittadini 18enni del Lazio: una percentuale che attesta la Regione nella parte mediana della classifica e comunque lontana dall'87% dell'Emilia-Romagna e dall'84% di Valle d'Aosta, Trento e del Veneto. «Dopo il Covid l'offerta vaccinale è risultata essere molto più attiva e sono aumentati gli organici, però probabilmente l'adesione non è così sentita tra i ragazzi - prosegue l'infettivologa - È molto importante fare l'anti-meningococcica. Il piano nazionale delle vaccinazioni si estende fino al 2025 ed è davvero molto avanzato a livello europeo e mondiale. Ci sono indicazioni precise anche per la vaccinazioni e la lotta al papillomavirus».
G.Val.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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