Carcere, i detenuti studiano per diventare sarti

Carcere, i detenuti studiano per diventare sarti
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Mercoledì 17 Gennaio 2018, 11:46
 Dopo anni di gestazione (l'iter è iniziato nel 2013), apre i battenti la sartoria della casa-lavoro di Torre Sinello. Il progetto finanziato dal ministero della Giustizia – costato intorno al mezzo milione di euro tra struttura antisismica e macchinari – occuperà 20 internati che in questo modo potranno acquisire una competenza da spendere all'esterno una volta terminato il periodo di detenzione. Ieri mattina la sartoria è stata inaugurata dalla direttrice Giuseppina Ruggero alla presenza del sottosegretario Chiavaroli e del procuratore della Repubblica Di Florio. Cucitrici e stiratrici sono pronte per essere usate dai detenuti che avranno a disposizione anche degli spogliatoi nuovi di zecca. In questo modo gli oltre 160 internati lavoreranno tutti, a parte i malati psichici.

Le idee non si fermano qui. «È un sogno che si realizza – dice la Ruggero – In cantiere c'è anche un birrificio autonomo, a partire dalla produzione del malto». A proposito di detenuti con problemi psichici, suscita preoccupazione il caso di un 24enne affetto da epilessia cronica e da una gravissima schizofrenia paranoide e disturbi di personalità. Solleva il caso Patrizio Gonnella, presidente dell'associazione Antigone: «Il ragazzo ha subito un tracollo psichico sviluppando una gravissima depressione, con una totale dissociazione dalla realtà, con un quadro delirante e tendenze suicide». Dopo le istanze degli psichiatri di Torre Sinello e del legale della famiglia, il magistrato di Sorveglianza di Pescara ha riconosciuto l'assoluta incompatibilità con il regime penitenziario, ma ad oggi il provvedimento non è stato eseguito perché non ci sarebbe posto in nessuna struttura idonea in Italia. «L'attesa di un posto libero – conclude Gonnella – deve avvenire in libertà con la persona presa in carico dal dipartimento di Salute mentale. Bisogna salvare una vita e tutti i soggetti che hanno una responsabilità devono dialogare fra loro per risolverlo prima che si arrivi ad una tragedia».
 
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