Si assume colf, ma solo con laurea e disponibilità alle trasferte all'estero. «Richiesta del datore di lavoro»

Le (originali) richieste in un centro impiego di Pescara

Pescara, il Centro per l'impiego: si assume colf, ma solo con la laurea. «Richiesta del datore di lavoro»
di Mila Cantagallo
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Giovedì 1 Febbraio 2024, 08:01 - Ultimo aggiornamento: 13:40

Cercasi colf con laurea di nuovo o vecchio ordinamento, almeno due anni di esperienza, conoscenza del pacchetto Office, disponibilità a trasferte in Italia e all’estero, capacità di primo soccorso e antincendio. Praticamente le caratteristiche di un funzionario d’azienda richieste per un lavoro da collaboratrice domestica a Pescara.

L’annuncio (senza precisare lo stipendio offerto, da concordare solo una volta raggiunto l'accordo) per la ricerca di due figure professionali di questo tipo, pubblicato via web dal Centro per l’Impiego di Pescara, è stato rimosso dopo pochi giorni.

Il profilo troppo qualificato per mansioni di pulizia e manutenzione di una casa, ha destato l’attenzione di molti, sollevando anche reazioni di ilarità. E’ vero che il mercato del lavoro richiede oggi figure sempre più preparate ed competenti in tutti i settori ma in questo caso la ricerca appare a dir poco elitaria. Da fonti interne al CIP si apprende che l’offerta è correlata alle norme del Decreto Flussi che stabilisce ogni anno le quote di ingresso dei cittadini non comunitari ammessi ad entrare in Italia per lavoro subordinato, autonomo, stagionale.

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Chi intende assumere un lavoratore straniero, deve pubblicare un regolare annuncio con una visibilità di almeno i 15 giorni, e dare la possibilità ad altri disoccupati già presenti in zona ed in possesso dei requisiti necessari, di partecipare al bando. In mancanza di candidature, l’imprenditore può assumere personale in arrivo da altri paesi. In questo caso, un professionista che aveva bisogno del nulla osta per ingaggiare una governante (presumibilmente già individuata) ha confezionato un’offerta di lavoro degna di una compagnia internazionale inaccessibile alla maggior parte, se non a tutte, le aspiranti colf del posto, con l’obiettivo di ottenere l’autorizzazione all’assunzione della prescelta evitando inutili colloqui.

La pretenziosità della proposta lavorativa pubblicata è stata evidentemente compresa da chi di dovere e l’annuncio prontamente rimosso dai siti internet. Alfredo Tiberio, presidente dell’Associazione Nazionale Consulenti del Lavoro di Pescara, offre un parere tecnico sull’insolita inserzione: «La richiesta ovviamente non è compatibile con il tipo di lavoro richiesto- afferma-i requisiti vanno ben oltre le esigenze di chi assume una colf e chi gestisce il servizio pubblico dovrebbe rendersene conto. Il ruolo dei CIP è anche quello di effettuare controlli sulle istanze che arrivano dai datori, verificare che le caratteristiche dei candidati da selezionare siano confacenti alle funzioni da svolgere. La pubblicazione di questo annuncio, così come costruito, doveva essere evitata. La necessità di tante conoscenze per un lavoro domestico può suscitare anche reazioni legali da parte di soggetti bisognosi della stessa occupazione che si sentono ingiustamente esclusi e chiedono il diritto di partecipare alla selezione».

La certificazione imposta a chi assume dal Decreto Flussi può quindi facilitare la formulazione di annunci non conformi alla reale domanda di lavoro, come escamotage per evitare i colloqui di routine? «No, questo rischio non c’è- risponde il consulente- le caratteristiche della figura professionale da assumere devono essere sempre dettagliate e rispondenti alle mansioni richieste, occorre che l’annuncio sia chiaro e dia a tutti la possibilità di partecipare alla selezione. La superficialità non può essere ammessa».

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