Il cuoco: «Ho colpito Monia alla testa, ma non le ho tagliato la gola»

Il cuoco: «Ho colpito Monia alla testa, ma non le ho tagliato la gola»
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Venerdì 13 Gennaio 2017, 10:51 - Ultimo aggiornamento: 14 Gennaio, 17:30
FRANCAVILLA L'avrebbe colpita scagliandole con violenza un sasso ornamentale contro la testa per almeno tre volte, fino a sfondarle il cranio. Ma sostiene di non averle tagliato la gola. E' quanto emerge da una prima ricostruzione degli inquirenti che indagano sulla morte di Monia Di Domenico, psicologa di 45 anni, uccisa l'altra sera nel suo appartamento di via Monte Sirente, a Francavilla (Chieti), dal suo inquilino per due mensilità di affitto non pagate. L'assassino, Giovanni Iacone, cuoco di 48 anni nato a Firenze e residente a Ponte Buggianese di Pistoia, è stato arrestato dai carabinieri di Francavilla, al comando del luogotenente Antonio Mauro Solimini, dopo un lungo interrogatorio condotto in caserma dal Pm della Procura di Chieti, Giuseppe Falasca. Omicidio volontario aggravato è il capo di imputazione formulato al momento dal Pm nella richiesta di convalida dell'arresto inoltrata al Gip del Tribunale di Chieti

. Sarà l'autopsia condotta sabato mattina dal professore dell'Università di Chieti Christian D'Ovidio a far luce sulla causa della morte della psicologa e sull'intera dinamica, su cui ci sarebbero ancora delle incongruenze tra la testimonianza resa dall'assassino e i rilievi effettuati dai militari di Chieti, agli ordini del maggiore Federico Fazio. Ieri mattina sono stati condotti altri rilievi sull'appartamento, ora sotto sequestro, come gli abiti e il cellulare dell'assassino. Giovanni Iacone avrebbe riferito di aver avuto con la donna una discussione scaturita dal mancato pagamento di due mensilità di affitto, circa 370 euro al mese più le spese, per un totale di quasi 800 euro.
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