«Così aiuto i discendenti degli emigrati a ricostruire le loro radici abruzzesi»

L'operaio Davide Castellucci, 42 anni, ha fatto della sua passione per le ricerche un secondo lavoro

«Così aiuto i discendenti degli emigrati a ricostruire le loro radici abruzzesi»
di Francesca Piccioli
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Martedì 16 Gennaio 2024, 10:13

È cresciuto ascoltando i racconti sul bisnonno passato per Ellis Island e minatore in Pennsylvania e sul papà emigrato in Germania. Le storie di parenti e compaesani partiti da Manoppello, in provincia di Pescara, alla ricerca di un lavoro e quelle dei minatori arrivati Belgio e in mezza Europa per cercare lavoro, sono sempre state per lui anche ragione di studio e interesse, tanto da diventare il presidente dell’associazione Marcinelle per non dimenticare. Aria mite e di poche parole, Davide Castellucci, padre di due bimbe e operaio in fabbrica, ha deciso, a quarantatré anni di fare della sua passione un secondo lavoro che lo porta in giro per l’Abruzzo tra archivi di Stato, registri parrocchiali e consultazioni su data base internazionali alla ricerca delle storie di famiglie. Ricostruisce gli alberi genealogici su commissione, Davide Castellucci che, dal lancio, circa sei mesi fa, del sito internet www.abruzzoancestors.com, sta ricevendo numerose richieste soprattutto da statunitensi in pensione.

«È un lavoro che impegna tantissime ore, ma che unisce le mie passioni per l'emigrazione e la riscoperta delle origini, e per la ricostruzione genealogica – racconta Castellucci -. In alcuni momenti è scoraggiante, ma basta sapere che ci sono mille vie per fare queste ricerche, e che non c'è un metodo preciso». Ricerche che il più delle volte non sono complete ricorrendo solamente alla consultazione dei registri in rete, ma che necessitano di recarsi di persona negli archivi di municipio e parrocchie. «Ho sempre avuto questa passione - aggiunge - ma da quando ho fondato il gruppo Facebook “Manoppello Genealogy” sono arrivate talmente tante richieste che la cosa ha iniziato a richiedere tanto tempo e ordine che alla fine ho deciso di aprire un sito, insieme ad una collaboratrice. È un meraviglioso tuffo nel passato».

Tra le richieste più disparate? Anche la prova del Dna.

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