Terrorismo, armi per gli anarchici con la stampante 3D

Trovati simboli eversivi, sequestrati componenti di una Fgc9 da assemblare. Pescarese di 23 anni scoperto dal Ros: perquisizione informatica e domiciliare

Terrorismo, armi per gli anarchici con la stampante 3D
di Patrizia Pennella
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Domenica 24 Marzo 2024, 10:24

I pezzi c’erano tutti, dovevano soltanto essere assemblati. E per quello si era messo in moto per acquisire affidabili istruzioni online. Un passo falso. Perché con ogni probabilità proprio quelle ricerche sono state uno degli elementi che hanno portato i carabinieri del Raggruppamento operativo speciale (Ros) a bussargli alla porta di casa, nell’ambito di una attività investigativa diretta dalla procura della Repubblica di Roma. Un ventitreenne di Pescara è ora accusato di addestramento ad attività con finalità di terrorismo: la sua abitazione e il suo computer sono stati perquisiti dai carabinieri che hanno trovato e sequestrato materiale utile alle indagini. Innanzitutto i componenti per la realizzazione dell’arma. Si tratta di una Fgc9 abbreviazione di “ Fuck Gun Control 9” un’arma clandestina completamente realizzabile con una stampante 3D. E’ una delle cosiddette “ghost guns”, armi fantasma, prodotti clandestini realizzati a casa a partire da pezzi che sono comunque facilmente reperibili sul libero mercato. E tecnicamente perfettamente in regola, perché considerati non finiti.


L’ASSEMBLAGGIO
In effetti il ventitreenne i componenti doveva soltanto metterli insieme, e già si stava attivando, secondo quanto ricostruito in questa prima fase dagli investigatori, per produrre delle munizioni. In casa il ragazzo aveva anche degli stampati pubblicitari che riproducevano la pistola con accanto la A cerchiata simbolo dell’anarchia e un claim adeguato: “Allenati, Addestrati, Armati, Combatti!”. L’intenzione del ragazzo sarebbe stata dunque quella di mettere a disposizione del movimento la sua produzione, l’idea era quella di «diffondere attivamente queste armi all’interno del movimento anarchico, soprattutto nelle frange più estreme», per creare «un fastidio non da poco per i governi».

Per questo era entrato in contato con numerosi siti di controinformazione anarchica. La nuova frontiera delle ghost guns è di due tipi: da un lato quella dei kit assemblabili, predisposti dalle aziende produttrici che le inviano a casa con le istruzioni per il montaggio. Un fenomeno tipicamente americano che il commercio online sta velocemente estendendo anche all’Europa. Rispetto a quelle autoprodotte, fino a qualche tempo fa, queste erano considerate armi più sicure, che peraltro richiedevano una minima pratica nel fai da te e attrezzature per procedere all’assemblaggio non particolarmente specializzate. Le nuove tecnologie però stanno rapidamente raffinando la qualità dei prodotti realizzati utilizzando le stampanti 3D, come nel caso dell’arma sequestrata in casa del ventitreenne pescarese.


ARMA IBRIDA
La Fgc9 è un’arma cosiddetta “ibrida”. Il materiale utilizzato per la realizzazione è prevalentemente la plastica, poi si assembla utilizzano chiodi, barre in acciaio e piccoli tubi idraulici che è possibile acquistare in qualsiasi negozio per il fai da te. In Europa è considerata l’arma 3D più efficace, resistente e facile da produrre. La realizzazione richiede un paio di settimane e i costi sono relativamente bassi se si considera la qualità dei materiali e la progressiva diminuzione dei prezzi della tecnologia necessaria. Online sono disponibili addirittura video tutorial per la costruzione. La dote migliore, per chi le utilizza, resta però sempre una: sono armi sostanzialmente irrintracciabili, inesistenti, fuori dai registri e dalle autorizzazioni. Armi fantasma, appunto.
 

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