Costrette a drogarsi per prostituirsi, chiusa l’inchiesta: sette aguzzini nei guai

Le ragazze dovevano anche pagare per il posto lungo la strada, poi una di loro ha raccontato

Costrette a drogarsi per prostituirsi, chiusa l’inchiesta: sette aguzzini nei guai
di Marina Mingarelli
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Lunedì 13 Maggio 2024, 07:28

Favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione , minacce, lesioni estorsione e ricettazione , nonché somministrazione di farmaci psicotropici per alterare le prestazioni sessuali . Queste le accuse a vario titolo nei confronti di quattro uomini di origine straniera e tre donne residenti una Ferentino, una a Patrica e un’altra a Veroli, i quali avevano messo in piedi una attività di meretricio nella zona dello Stradone Asi. Nei giorni scorsi c’è stata la conclusione delle indagini , adesso i legali di fiducia Antonio Ceccani, Luigi Tozzi e Marco Maietta avranno venti giorni di tempo per presentare le loro memorie difensive .

I fatti contestati vanno dal 2018 al 2023.

Tutto è venuto fuori quando la donna che risiede a Veroli ha deciso di somministrare delle benzodiazepine - di fatto dei sedativi - a una ragazza che aveva deciso di uscire dal giro. In questo modo , pensavano di poterla gestire facendola tornare sul marciapiede . Purtroppo il loro progetto era miseramente fallito. Quando, due anni dopo, l’uomo aveva incontrato la vittima era passato ai fatti e per costringerla a prostituirsi di nuovo le aveva tagliato tutte le gomme dell’auto. Poi le aveva detto che avrebbe ingaggiato qualcuno per sfigurarla con l’acido. Le minacce non avevano sortito alcun effetto e la vittima aveva presentato una dettagliata denuncia.

LE TARIFFE

Nonostante questo, la coppia era tornata alla carica ed era riuscita - attraverso un’amica della vittima - a farla partecipare a un evento e lì a drogarla per poterla poi sfigurare. L’arrivo della polizia aveva posto fine al disegno, nel frattempo le indagini avevano portato a scoprire un giro più vasto nello sfruttamento della prostituzione. C’erano anche altre cinque persone coinvolte nella gestione del della prostituzione sull’Asse attrezzato. Addirittura le ragazze erano costrette a pagare tra i 200 e i 250 euro a settimana per il posto lungo la strada, mentre per le ragazze che utilizzavano il camper di una donna di Patrica la tariffa era di 90 euro al giorno.

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